Rieti, maxi stipendi ai sindaci: «Sono cifre lorde e ci paghiamo i contributi»

Il sindaco di Rieti, Daniele Sinibaldi, e la giunta comunale
di Antonio Bianco
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 27 Settembre 2023, 00:10

RIETI - Dal primo gennaio 2024 gli stipendi dei sindaci e assessori verranno raddoppiati. È quanto prevede la legge di bilancio del 2022 (governo Draghi), la cui normativa ha già permesso un aumento graduale dei costi della politica in tutti i Comuni italiani. 
La notizia è stata pubblicata ieri da Il Messaggero, e non è passata inosservata ad alcuni sindaci e amministratori del Reatino, i quali tengono a specificare che non si tratta di stipendi, ma d’indennità di funzione. Perché, dicono, non ci vengono versati i contributi pensionistici. Ma soprattutto si tratta di somme lorde e non nette. 
Tra i sindaci beneficiari di questa sorta di adeguamento “salariale” c’è anche Daniele Sinibaldi, sindaco di Rieti in quota Fratelli d’Italia. Il quale si vedrà passare Il suo stipendio dai 3.718 euro iniziali ai 9.660 euro di gennaio. Il nostro giornale ha cercato di sentire sulla vicenda il diretto interessato, senza ottenere risposta. A parlare invece è l’assessore comunale al Personale, Oreste de Santis (Lega).
«Come responsabile del settore – afferma –, per otto mesi dalla pubblicazione della legge non ho aumentato nulla, perché in questo modo i costi sono a carico del bilancio dello Stato. Se invece avessi applicato subito la legge a pagare sarebbe stato il Comune di Rieti. Devo dire però che fare l’amministratore non è semplice ed è giusto che questo impegno venga retribuito». 
Per Simone Petrangeli, sindaco di centrosinistra della città capoluogo dal 2012 al 2017, si è passati invece da un eccesso all’altro. «Noi appena ci insediammo – osserva – ci diminuimmo lo stipendio del 15 per cento, visto la situazione di crisi della città. Adesso invece succede che il sindaco prenda il doppio rispetto a quando si è insediato. Come sempre in Italia si passa da un eccesso all’altro». E poi ci tiene a precisare: «Questi aumenti lo Stato li pagherà fino 2024, ma poi una volta a regime graveranno sui bilanci comunali». 
L’aumento degli stipendi è strettamente correlato alla grandezza del Comune amministrato. E quindi se il sindaco di Rieti raggiungerò i quasi 10 mila euro al mese, quelli degli enti più piccoli si dovranno accontentare di una retribuzione meno consistente. È il caso di Leonardo Ranalli, fascia tricolore di Cittaducale, che nel 2024 si vedrà arrivare sul proprio conto corrente la cifra di 4 mila e 140 euro. «Innanzitutto bisogna specificare che parliamo di somme lorde – sottolinea –. Va anche ricordato che ai sindaci non vengono versati i contributi. Secondo me l’adeguamento è sacrosanto, soprattutto per i sindaci dei piccolissimi comuni, laddove questi firmano anche come responsabili di settore, visto che non hanno dipendenti con questa funzione». 
Secondo Giancarlo Micarelli, primo cittadino di Poggio Mirteto, è giusto sostenere economicamente gli amministratori, ma senza eccedere troppo. «Parliamo di una scelta fatta dai governi precedenti – dichiara –. Tuttavia debbo dire che per fare l’amministratore c’è bisogno anche di una sostenibilità economica, altrimenti la politica è relegata a poche persone. Nel mio caso parliamo di 4 mila euro lordi. Fondamentalmente è giusto che la politica sia gestita da persone che possano avere una sorta ristoro, ma senza esagerare».

© RIPRODUZIONE RISERVATA