Rieti, i sindaci dei comuni del sisma a Roma
con Anci e Governo: «Risposte concrete
oppure scenderemo in piazza»

Un momento della riunione
di Marzio Mozzetti
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Mercoledì 15 Gennaio 2020, 19:45
RIETI - «Se non otterremo risposte concrete i sindaci tutti, non solo quelli dei comuni colpiti dal terremoto del Centro Italia, scenderanno in piazza e faranno sentire la propria voce sotto il Parlamento e sotto Palazzo Chigi». Così il presidente dell’Anci, Antonio Decaro, al termine della riunione dei sindaci dei comuni colpiti dal sisma del 2016: circa un centinaio i primi cittadini che oggi si sono ritrovati a Roma: ad ascoltare le loro ragioni e a parlare del decreto convertito in legge, il vice-ministro dell’Interno Vito Crimi. A seguire i lavori, il coordinatore delle Anci regionali e presidente di Anci Marche, Maurizio Mangialardi.

 «Il decreto sisma è stato un passo avanti ma bisogna fare di più-ha detto il sindaco di Amatrice Antonio Fontanella, presente oggi a Roma e membro della cabina di regia- serve più coraggio su alcune questioni come la semplificazione sulle procedure di ricostruzione, se vogliamo essere credibili e utili: altrimenti il rischio è che si ricostruirà quando non ci sarà più nessuno».

De Caro ha spiegato che porterà le proposte dei sindaci e dell’Anci all’attenzione del governo per chiedere che siano inserite nel milleproroghe. L’ultima arma prima di una vera e propria protesta che stavolta sembra davvero inevitabile.

Il deputato reatino di FdI Trancassini, anch’esso presente all’incontro, giudica il decreto «vuoto e poco in sintonia con i territori». Trancassini poi ha detto di essersi «sentito smarrito durante alcuni passaggi particolarmente entusiastici» del discorso di Mangialardi. «Utilizzare l'Anci per una 'cieca' e 'falsa' propaganda politica -ha detto Trancassini- non solo è inopportuno ma stante la materia è anche vergognoso».
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