SEMPRE PRONTO
Vallocchia si è fatto trovare pronto: la mezzala di Cittaducale (è nato il 22 maggio) ha timbrato ieri, in Samb-Gubbio, la quarta presenza in maglia Samb e la prima da titolare della stagione. Sanderra lo ha chiamato al posto dello squalificato Lulli. E lui non ha deluso, in termini di performance e, soprattutto, con il gol al 22’ del primo tempo: “A Mantova ho preso le misure – dice il reatino, in campo a fine gara contro i virgiliani - Dovessi tornare in panchina? Le scelte del mister sono sacre, io lo vedo come uno sprone. E quando vengo buttato nella mischia faccio parlare il campo”. La Samb ha vissuto un momento di transizione, da Palladini a Sanderra, e certo viverlo con un patron come Fedeli e in una piazza come San Benedetto, non è mai facile. “Quello di domenica è il primo gol da professionista, il secondo al Riviera – spiega Andrea, che ha frequentato lo Jucci - Il primo l’ho segnato l'anno scorso in Serie D. Una gioia immensa segnare davanti a una tifoseria storica e calorosa come quella di San Benedetto. Nella prima parte di stagione ho trovato poco spazio, con il cambio d'allenatore ho incominciato a giocare e con il Gubbio è stata la prima da titolare” ricorda a Il Messaggero, Vallocchia. “A San Benedetto mi trovo veramente bene, città accogliente e gente splendida. Vivo a stabilmente qui e quando ho la possibilità il fine settimana dopo la partita torno a Rieti. Il presidente – aggiunge il centrocampista - è molto ambizioso e punta ai tre punti ogni domenica. Il primo obiettivo è rimanere tra i professionisti, poi quello che viene è tutto di guadagnato” spiega il giovane, parlando degli obiettivi della Samb, settima nel girone di Venezia e Parma, ambedue al vertice del gruppo B. La squadra del Riviera, non è un mistero, è molto reatina. Marco Pezzotti è un simbolo della nuova vita del club: “Marco è il capitano della squadra, una persona fantastica, simpatico e sempre disponibile. Ho un ottimo rapporto con lui, sia dentro che fuori dal campo” aggiunge Vallocchia.
GIÀ GRANDE
Andrea Vallocchia è uno dei pochissimi calciatori professionisti la cui carta d’identità parla reatino. Dopo la scuola calcio a Rieti, per lui Ternana, L'Aquila, due anni a Benevento tra giovanili e prima squadra e ora il secondo anno alla Sambenedettese (l'anno scorso era in prestito dal Benevento). Insomma, grazie al suo palmares, Vallocchia è già grande nonostante i venti anni da compiere. E in virtù di questa sua “esperienza” sa bene cosa rispondere ai giornalisti marchigiani che gli dicono di non montarsi la testa: “Sempre piedi per terra, ci mancherebbe”.
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