Rieti, Andrea Vallocchia e il primo gol
da pro: "Che emozione al Riviera"
La Samb si gode il centrocampista
di Cittaducale a segno con Gubbio

Andrea Vallocchia al primo gol da Pro
di Christian Diociaiuti
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Lunedì 30 Gennaio 2017, 11:02
RIETI – Prendete uno degli stadi più caldi della Lega Pro, un reatino e un gol spettacolare. Il risultato dell’equazione dà un nome. Pardon, angioino. Quello di Andrea Vallocchia, centrocampista 1997 della Sambenedettese allenata da Stefano Sanderra. Il suo eccezionale gol ha sbloccato il match contro Gubbio, finito poi 2-0 con l’altra rete di Mancuso. Sugli sviluppi di un corner, il pallone filtra dall’area eugubina verso il limite. A pochi passi dalla linea d’area c’è appostato come un’aquila Vallocchia, che di prima intenzione scocca un destro che toglie la classica tela sotto al sette della porta umbra. Il Riviera scoppia, anche perché il gol è un vero capolavoro. In sala stampa, più tardi, Vallocchia dirà: “Certamente il più bel gol della mia vita. Appena arrivata la palla non ci ho pensato due volte, volevo  tenerla solo più bassa possibile”.


SEMPRE PRONTO
Vallocchia si è fatto trovare pronto: la mezzala di Cittaducale (è nato il 22 maggio) ha timbrato ieri, in Samb-Gubbio, la quarta presenza in maglia Samb e la prima da titolare della stagione. Sanderra lo ha chiamato al posto dello squalificato Lulli. E lui non ha deluso, in termini di performance e, soprattutto, con il gol al 22’ del primo tempo: “A Mantova ho preso le misure – dice il reatino, in campo a fine gara contro i virgiliani -  Dovessi tornare in panchina? Le scelte del mister sono sacre, io lo vedo come uno sprone. E quando vengo buttato nella mischia faccio parlare il campo”. La Samb ha vissuto un momento di transizione, da Palladini a Sanderra, e certo viverlo con un patron come Fedeli e in una piazza come San Benedetto, non è mai facile. “Quello di domenica è il primo gol da professionista, il secondo al Riviera – spiega Andrea, che ha frequentato lo Jucci - Il primo l’ho segnato l'anno scorso in Serie D. Una gioia immensa segnare davanti a una tifoseria storica e calorosa come quella di San Benedetto. Nella prima parte di stagione ho trovato poco spazio, con il cambio d'allenatore ho incominciato a giocare e con il Gubbio è stata la prima da titolare” ricorda a Il Messaggero, Vallocchia. “A San Benedetto mi trovo veramente bene, città accogliente e gente splendida. Vivo a stabilmente qui e quando ho la possibilità il fine settimana dopo la partita torno a Rieti. Il presidente – aggiunge il centrocampista - è molto ambizioso e punta ai tre punti ogni domenica. Il primo obiettivo è rimanere tra i professionisti, poi quello che viene è tutto di guadagnato” spiega il giovane, parlando degli obiettivi della Samb, settima nel girone di Venezia e Parma, ambedue al vertice del gruppo B. La squadra del Riviera, non è un mistero, è molto reatina. Marco Pezzotti è un simbolo della nuova vita del club: “Marco è il capitano della squadra, una persona fantastica, simpatico e sempre disponibile. Ho un ottimo rapporto con lui, sia dentro che fuori dal campo” aggiunge Vallocchia.

GIÀ GRANDE
Andrea Vallocchia è uno dei pochissimi calciatori professionisti la cui carta d’identità parla reatino. Dopo la scuola calcio a Rieti, per lui Ternana, L'Aquila, due anni a Benevento tra giovanili e prima squadra e ora il secondo anno alla Sambenedettese (l'anno scorso era in prestito dal Benevento). Insomma, grazie al suo palmares, Vallocchia è già grande nonostante i venti anni da compiere. E in virtù di questa sua “esperienza” sa bene cosa rispondere ai giornalisti marchigiani che gli dicono di non montarsi la testa: “Sempre piedi per terra, ci mancherebbe”. 
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