Da Poggio Mirteto al corteo del Palio di Siena nel legame tra la Sabina e il Senese

Il corteo storico prima del Palio di Siena
di Samuele Annibaldi
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Martedì 11 Luglio 2023, 09:40

RIETI - La Sabina sempre più vicina a Siena e quest’anno per la prima volta un sabino doc ha indossato durante la sfilata prima del Palio e la presentazione di una delle Contrade in gara la montura, il costume della Contrada che s'indossa nelle particolari ricorrenze contradaiole. Chi la indossa viene detto "Monturato". E quest’anno l’onore tra gli altri è andato a Luciano Santarelli, nativo di Poggio Mirteto, oggi imprenditore turistico in Toscana.
E’ stato un momento magico, come se la Sabina e Siena si fondessero per un istante.

La storia. Come ogni anno, il 2 luglio, a Siena, in piazza del Campo si è svolto il Palio in onore della Madonna di Provenzano, che ha visto la contrada della Selva trionfare. La carriera, come tradizionalmente è chiamata la corsa dei dieci cavalli, toccati in sorte alle dieci contrade partecipanti al Palio, è preceduta dalla passeggiata storica, la sfilata con preziosi costumi che si snoda lungo le vie del centro storico e all’interno dell’anello di tufo di piazza del Campo. Il corteo storico è costituito da 14 gruppi, per un totale di circa settecento figuranti, la parte principale dei quali sono costituiti dalle comparse delle contrade.
Proprio il 2 di luglio tra i figuranti del terzo gruppo, a commemorazione della Sapienza e in rappresentanza dello Studio Senese, c’era il sabino Luciano Santarelli, nativo di Poggio Mirteto, imprenditore turistico, gestore a Siena di un residence in un antico palazzo del centro storico, in via del Paradiso, nel quale si dedica da anni ad ospitare gli studenti universitari provenienti da tutto il mondo.
Un grande onore e un desiderio diventato realtà per Luciano Santarelli che ha vestito la montura del Rettore, seguito dalle quattro comparse dei docenti, indicanti le materie per cui l’Ateneo senese era famoso, Diritto, Natura, Filosofia Medica e Teologia, e da quattro studenti.
Ed è così che tra conoscenza, arte, storia, natura e tradizioni, la Sabina si avvicina sempre di più a Siena, alla sua provincia, in un interscambio avvalorato da molte altre attività, tra cui escursioni turistiche, volte alla riscoperta delle due province e delle loro lontane comuni radici, le vite dei santi, tra cui il cammino di Francesco e varianti che si ritrovano in opere pittoriche che ritraggono Santa Sabina, San Bernardino da Siena e San Francesco.

Il percorso. Ancora si intrecciano le due province con le tappe di un altro evento di rilievo internazionale: la corsa “Eroica", oltre alle escursioni dal Reatino al Senese.
Curiosità e aneddoti legano ancora le due terre come nel medioevo a Siena la contrada della Lupa devota a San Rocco, il santo che bloccò il diffondersi della peste, così in Sabina: avvenne la stessa cosa a Casperia con l’attuale via san Rocco nel centro storico medievale dove ad un certo punto sui muri di una casa campeggia l’immagine sacra del santo, perché fu lì, all’improvviso, che l’epidemia che aveva colpito il paese si arrestò, risparmiando dalla malattia letale il resto del paese.

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