Rieti, il cantautore Simone Sartini
presenta il suo ultimo album

Simone Sartini
di Lorenzo Quirini
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Domenica 12 Aprile 2020, 15:25 - Ultimo aggiornamento: 15:29

RIETI - Il cantautore sabino Simone Sartini torna a far parlare di sé con il suo nuovo album “Periferie a sud dell’anima”, che segna il proseguimento di un percorso artistico promettente. Inizia nel 2012 la carriera di Sartini, che calca la scena musicale con il progetto “Il Sinfonico e l’Improbabile Orchestra” arrivando a vincere diversi premi. A marzo l’uscita del suo ultimo lavoro “Periferie a sud dell’Anima”, i cui brani suonano come una dichiarazione d’amore per chi soffre e vive ai margini della nostra società.

Sartini, il suo album presta attenzione alle fasce meno agiate della società. Da dove le è arrivata l’ispirazione? C’è un fatto specifico che ha acceso la scintilla?
«Non c'è stato un fattore scatenante, semplicemente ho scritto una serie di canzoni nell'arco di un paio di anni e, quando le ho messe insieme, mi sono reso conto di aver composto un album che per l'appunto parlava di minoranze».

È evidente, in questo, l'influenza di De André del quale ha reinterpretato  “La Città Vecchia”…
«Credo che per chi si avvicina seriamente a questo mestiere prima o poi arriva il momento in cui deve confrontarsi con alcuni mostri sacri, che chiamerei anche precursori. La maggior parte non sono più fisicamente tra di noi, ma hanno lasciato delle scie che secondo me sono da seguire: uno di questi è sicuramente De André. Io personalmente ho iniziato ad ascoltarlo molto presto, avevo forse 10 o 11 anni e ancora oggi non passa un giorno in cui non ascolto qualcosa di suo».

C'è un pezzo che secondo lei potrebbe essere emblematico per l'intero album?
«No, in realtà non c'è ed è per questo che nessuna delle canzoni ha dato il titolo al disco. Però tutte insieme possono rappresentare appunto questo concetto di "periferie", che in realtà non sono altro che le  storie di cui parlo nelle tracce che compongono l'album».

Ascoltando queste storie, ci si rende conto che molte siano ispirate a fatti reali. È effettivamente così? Si parla anche di persone o fatti che ha incontrato nella sua vita?
«Esattamente, sono bene o male storie di persone realmente esistite. In "Una vita difficile", per esempio, racconto davvero la storia di un senzatetto che incrociavo quasi tutti i giorni alla stazione Termini e col quale avevo preso confidenza, poi un giorno sparì e non avendogli potuto chiedere tante cose ho immaginato una parte della sua storia».

C'è anche qualche brano che potrebbe essere collegato a Rieti?
«Vivendo in Sabina più che altro ho preso spunto e ispirazione da persone o storie del posto, quindi non ci sono brani riconducibili a Rieti come città. Però quasi tutte le canzoni  sono iniziate a venir fuori con me che rivolgevo uno sguardo verso il magnifico paesaggio bucolico della Sabina, con il monte Soratte come sfondo».

In questi giorni di emergenza i social sono diventati come un palcoscenico per gli artisti, non potendo organizzare eventi dal vivo. Immagino che anche lei abbia approfittato di questi mezzi…
«Sì, ho già fatto diverse interviste anche via radio ed uso le dirette social 2-3 volte a settimana».

Per ascoltare i brani di “Periferie a sud dell’anima” e i diversi altri come “RuGiada”, solo per citare uno dei più noti, non resta che connettersi agli indirizzi social di Simone Sartini p approfittare delle piattaforme di musica in streaminfg, in cui Sartini ha già collezionato migliaia di click; in attesa di poterlo riascoltare dal vivo anche nella nostra città.

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