Il 3 settembre, le stelle dell’atletica mondiale si ritroveranno come da tradizione al Guidobaldi e non è da escludere che Justin Gatlin possa onorare di nuovo la pista reatina che lo vide sfrecciare al successo nel 2014 con un fenomenale 9”83, e ancora prima nel 2011. Sarebbe dovuto tornare anche nel 2015, ma alla vigilia diede forfait per un fastidio muscolare. L’americano, 35 anni, oro mondiale a Londra dodici anni dopo il suo primo trionfo a Helsinki 2005, fu accolto a Rieti senza le bordate di fischi che hanno offuscato la sua impresa. Il motivo della contestazione è chiaramente la doppia squalifica doping nel quale lo sprinter di Brooklyn è incappato nel corso della sua carriera.
Comunque la si pensi sull’opportunità che sia tornato a gareggiare dopo essere stato recidivo nell’uso di sostanze dopanti, è innegabile che la sua presenza a RietiMeeting farebbe lievitare l’interesse di tutto il pianeta intorno all’evento che riprende dopo un anno di stop. Meeting che ha già perso per infortunio uno dei personaggi più amati dai fedelissimi, quel David Rudisha che siglò il record del mondo degli 800 nel 2010 e che ha dovuto rinunciare ai Mondiali di Londra per un guaio a un quadricipite femorale.
Rieti merita un grande cento metri per celebrare con i fuochi d’artificio il decennale di uno dei momenti più emozionanti della gloriosa storia di Sandro Giovannelli, il record del mondo di Asafa Powell del 9 settembre 2007. Chi meglio del campione del mondo - ora che quel titolo non spetta all’inafferrabile Bolt - per festeggiare la cifra tonda di un primato memorabile?
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