Rieti, la morte di Mariangela, l'appello
del parroco: chi sa parli, abbattiamo
il muro dell'omertà su questa storia

Rieti, la morte di Mariangela, l'appello del parroco: chi sa parli, abbattiamo il muro dell'omertà su questa storia
di Maria Luisa Polidori
2 Minuti di Lettura
Venerdì 20 Maggio 2016, 13:53 - Ultimo aggiornamento: 13:54
BORGOROSE - «Chi sa parli, abbattiamo il muro dell’omertà». Le accorate parole di don Giovanni, parroco di Spedino e Sant’Anatolia, parole forti, pronunciate per scuotere le coscienze. «Non capisco - aggiunge - tutta questa ritrosia da parte della gente riguardo la storia di Mariangela. Tutti dovrebbero invocare la verità e se la procura ha aperto un fascicolo per omicidio è evidente che sono emersi elementi che cozzano con l’ipotesi del suicidio».

Anche il sindaco di Borgorose, Mariano Calisse chiede verità sulla vicenda, ma allo stesso tempo rispetto per la tragedia che stanno vivendo i congiunti della ragazza. «Ho la stessa età di Mariangela - racconta - la conoscevo bene e quanto accaduto mi ha letteralmente sconvolto. La ricordo come una ragazza piena di vita, sempre pronta a dare una mano a chi ne avesse bisogno, così come il suo compagno Luca: due ragazzi semplici e trasparenti. Tutto questo clamore mediatico non sta facendo bene alla famiglia già duramente colpita da una morte inaspettata. Molte delle cose che circolano in questi giorni sono inesatte e alcune addirittura non vere. Credo che ci si dovrebbe attenere a quanto dichiarato dalla Procura senza avventurarsi in ipotesi prive di riscontri oggettivi. Spero che gli inquirenti al più presto riescano a far luce sulle reali cause della morte di questa nostra giovane compaesana. Suicidio? Omicidio? Non ci sono certezze. Cerco di attenermi ai fatti ed è evidente che come primo cittadino di questa comunità voglio esca fuori la verità».

« Mariangela la vedevo spesso - dice il titolare di una birreria del posto - era sempre allegra. Il suo quotidiano era fatto di cose semplici. Intelligentissima e colta sapeva catturare l’attenzione delle persone che la frequentavano».
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA