Striscioni e palloncini colorati per l'ultimo saluto a Noemi “Memi” Roberti. Foto

Striscioni e palloncini colorati per l'ultimo saluto a Noemi “Memi” Roberti. Foto
di Sabrina Vecchi
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Lunedì 4 Dicembre 2023, 16:57 - Ultimo aggiornamento: 16:59

RIETI - In tantissimi stamattina hanno dato l'ultimo slauto a Noemi “Memi” Roberti, la studentessa del Pedagogico morta in un incidente stradale su via del Terminillo all’età di 17 anni che avrebbe compiuto proprio oggi.

 

Striscioni e palloncini colorati ad accogliere il feretro prima dell'ingresso nella Basilica di Sant'Agostino. Le compagne di classe della terza C hanno scelto jeans e bomberino neri, in rispetto del lutto. Intorno ai ragazzi i loro genitori. Tantissimi papà e mamme che neppure conoscevano Noemi, ma hanno sentito il bisogno di venire, per dare un segnale, portare un fiore. La bara bianca è sormontata da rose dello stesso colore. 

Ai primi banchi la famiglia di Noemi, tra la folla gli insegnanti, gli amici, la dirigente scolastica Paola Giagnoli che nei giorni scorsi non è riuscita a parlare, e che stamattina presto chiudeva il portone dell’Istituto “Elena Principessa di Napoli” da sola e a testa bassa, stretta nel suo cappotto.

I mazzi di fiori sono adagiati sulle pareti della basilica, impossibile contarli tutti: i parenti e gli amici di Poggio Bustone, il condominio Valleverde di Piazza Tevere, la scuola Marconi Sacchetti - Sassetti, dove lavorava mamma Roana, i colleghi autisti che esprimono la propria vicinanza a papà Paolo. C’è anche una numerosa rappresentanza della comunità egiziana, con il fidanzato di Noemi che era in auto con lei il giorno dello schianto, dimesso dall’ospedale e portato in sedia a rotelle: lo sguardo perso, tanti visibili graffi sulla fronte, un palloncino in mano. Prima dei tanti applausi che salutano la ragazza, in chiesa si leggono messaggi e ricordi.

L'assessore Giovanna Palomba porta il messaggio dell'amministrazione comunale e di una comunità cittadina sgomenta nel giorno di festa. Il sacerdote don Luciano Petrea, che aveva seguito Noemi nel post Cresima, è affiancato da don Giovanni Franchi, storico parroco di Piazza Tevere e da padre Ezio Casella, parroco di Poggio Bustone, nel cui cimitero la ragazza è stata tumulata. Le sue parole fanno riflettere: «La sua breve esistenza terrena è una scuola per noi. Ci insegna a distinguere l'essenziale dal superfluo, ad impegnare le nostre energie nelle cose che contano, senza disperdere nelle superficialità, nelle invidie, nelle frivolezze, i litigi o le rivalità. Tutte cose inutili che si scolorano, davanti a una giovane che muore».

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