Rieti, il ternano Frittella valore aggiunto
per gli Arieti-Draghi: "Felice di questa
maglia, sarò pronto per la seconda fase"

Il ternano Marco Frittella con la maglia del Rieti Rugby
di Valerio Coan
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Giovedì 5 Gennaio 2017, 10:28 - Ultimo aggiornamento: 10:30
RIETI - Marco Frittella è uno dei Draghi rossoverdi arrivati quest’anno in forza agli Arieti. Classe 1983, conosce il rugby quand’è già all’università e gli bastano un’amichevole e tre allenamenti per far scattare la scintilla in lui. Poco dopo nasce la realtà del Terni Rugby nella quale inizia e continua a giocare per una decina di anni provando anche diversi ruoli: trequarti centro e apertura, ma quello che definisce come il suo «ruolo naturale» è estremo.

A Terni dopo la gioia dell’approdare in Serie B nel 2013 è seguito un periodo buio, un groviglio di ragioni hanno spento l’entusiasmo della squadra: risultati deludenti, giocatori che sono andati a giocare «fuori», aggiunti anche ai sempre meno innesti del settore giovanile e «siamo arrivati ad un punto in cui non c'erano più condizioni per fare il campionato».

Per questo Frittella dice entusiasta di aver sempre visto di buon occhio l’unione con gli Arieti: «Una grande opportunità e un’altrettanta soddisfazione già solo nel vedere 30 persone agli allenamenti». Definisce «Ossigeno puro» una situazione del genere per le persone che credono nel rugby. Ora c’è «sana competizione interna ed è giusto e bello che sia così».

Ancora in fase di recupero - infortunio al retto femorale - è in dubbio il suo ritorno in campo per l’ultima di campionato, spera ovviamente di riuscire a far parte della squadra una volta iniziata la Poule Promozione. Sulla prossima fase si dice «Ottimista, perché non ci siamo ancora espressi al massimo. Siamo un gruppo nato appena 4 mesi fa e stiamo ottenendo ottimi risultati».

È il primo anno di quest’esperienza congiunta e l’unica nota negativa del percorso - lo sappiamo bene - sono stati gli scontri con Frascati; vista la probabilità di rincontrare la formazione romana in Poule Promozione, l’idea di una rivincita può essere allettante: «Realisticamente è dura, ma se riusciamo a mantenere il percorso, so che possiamo farcela».
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