RIETI - Della sua generazione di piloti oggi resta la consapevolezza di una guida molto meno tecnica e più talentuosa, di tecnologia grezza e incidenti spaventosi, circuiti gremiti di spettatori e un calendario di appuntamenti su pista e su strada a non finire. Antonio Barberani, noto avvocato e politico orvietano, scomparso pochi giorni fa all'ospedale Santa Maria di Terni all'età di 70 anni, quell' atmosfera di autentico pionerismo l'aveva vissuta, per un breve periodo, anche da protagonista nella Coppa Carotti.
UN PICCOLO PROTAGONISTA
A cavallo fra la fine degli anni '70 e l'inizio del decennio '80, il nome di Antonio Barberani - accanto a quello della sua Fiat Ritmo che l'accompagnava in gara su strada e su pista - figura anche nelle classifiche della cronoscalata Rieti-Terminillo come quando, proprio nel 1979, Barberani giunse primo nella categoria dei bolidi 1.400 di cilindrata a bordo di una Renault 5, tentando di nuovo il successo - ma senza lo stesso esito fortunato - anche l'anno successivo, nel 1980, a bordo della Fiat Ritmo.
Ma per scovare il suo nome fra i protagonisti della Coppa Carotti può essere d'aiuto soltanto la memoria storica di chi visse quell'epoca: le classifiche di quegli anni sono merce rara, introvabile, andata perduta o abbandonata chissà dove, in attesa che possa venire alla luce un compendio storico che ricordi quanti, come Barberani, nel loro piccolo, furono i protagonisti della storica Rieti-Terminillo.