AcriColtura100, il premio sostenibilità aziendale a una cantina di Orvieto

AcriColtura100, il premio sostenibilità aziendale a una cantina di Orvieto
di Monica Riccio
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Giovedì 4 Marzo 2021, 12:50 - Ultimo aggiornamento: 5 Marzo, 08:28

Valorizzare il contributo dell’agricoltura alla ripresa e alla crescita sostenibile del Paese: questo lo scopo di AcriColtura100, un progetto nato dalla volontà di Confagricoltura e di Reale Mutua di rilevare la sostenibilità delle imprese agricole e monitorarne l’evoluzione nei prossimi anni.

Prima nella graduatoria finale stilata per questa prima edizione - avvenuta giovedì 4 marzo nel corso di un incontro online in cui è intervenuto anche il neo ministro Patuanelli - è la Società Agricola Barberani di Orvieto, azienda operante nel settore vitivinicolo da 60 anni, da tre generazioni. 

«La nostra azienda - spiegano Niccolò e Bernardo Barberani, rispettivamente enologo e direttore commerciale dell'azienda orvietana - coniuga i principi dell'agricoltura biologica con la propria filosofia di esaltare il meglio del territorio.

Si è fatto molto di più di quanto effettivamente richiesto dai disciplinari Bio e Vegan nel diminuire l'uso di rame e zolfo nei vigneti, sino a ridurre drasticamente le quantità legalmente consentite e optando per l'utilizzo di prodotti naturali alternativi per aumentare la forza e la durata delle viti. Tutti gli sforzi sono concentrati nel garantire che ogni singolo grappolo coltivato sia totalmente naturale. Si lavora con il massimo rispetto dell’ambiente circostante, dalla potatura e interramento degli scarti all'antica tecnica di utilizzare il sovescio con cereali, fertilizzanti organici e trattamenti a base vegetale.

Fin dagli anni '80, abbiamo scelto di rendere conto dell'identità della nostra terra sposando i principi dell'agricoltura biologica tradizionale. Per secoli questa terra è stata autosufficiente e gestita in modo tale da reintegrarsi con le proprie risorse. Adottando un approccio biologico in tutti i vigneti, gli oliveti e la tenuta nel suo complesso, possiamo preservare la vitalità originale dei nostri suoli. Di conseguenza, i nostri vini hanno un'identità sempre più pronunciata che suscita grandi emozioni.»

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