Rieti, realizza ricovero per attrezzi
e animali: per l'accusa
si tratta di «abuso edilizio»

Una stalla (archivio)
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Venerdì 7 Aprile 2017, 07:51 - Ultimo aggiornamento: 13:15
RIETI - Può succedere che ad Amatrice, dove il terremoto ha seminato morti e devastazione, mettendo in ginocchio anche l'economia locale sostenuta in prevalenza dalle aziende agricole, si possa finire sotto processo per un abuso edilizio commesso dopo il sisma e finalizzato a ricavare un ricovero per attrezzi e altro, magari qualche animale. Più precisamente, il caso riguarda Mario Feliziani, un sessantunenne originario della frazione di Sant'Angelo e presidente di un circolo locale, accusato di aver costruito una baracca in legno e lamiera grande quattro metri per sei, e una tettoria su quattro pali di castagno di tre metri per sei, il tutto aggravato dal taglio di tre alberi. Reato che il sostituto procuratore Maria Perna, magistrato distaccato a Rieti dalla procura generale di Roma per dare man forte ai colleghi impegnati sul fronte del terremoto, ha messo nero su bianco nell'avviso di conclusione indagini notificato all'imputato e al suo avvocato d'ufficio Rocco Cerroni. Il tutto, sulla base degli accertamenti dalla Forestale di Amatrice a novembre sulla base di una denuncia, quando ciò che resta del paese e le sue frazioni stavano per essere investite dal maltempo e dalle nevicate che hanno provocato ulteriori danni.

LA SPIEGAZIONE
Feliziani, però, nega di aver commesso gli abusi e sostiene di aver solo rinforzato una baracca già esistente. Già, ma per farci cosa? Resta da capire se, come sostiene qualcuno, l'uomo avesse davvero l'intenzione di ricoverarci qualche animale (Feliziani non risulta però iscritto al registro delle imprese), ma la risposta potrà arrivare solo dopo l'interrogatorio dell'indagato, già fissato per il 18 aprile, da parte degli agenti forestali su delega del magistrato. Resta, in ogni caso, il paradosso di un (presunto) abuso edilizio commesso in un'area costellata di abitazioni, aziende ed edifici pubblici distrutti dal terremoto, dove i ritardi negli interventi hanno provocato (e stanno provocando) continue proteste da parte delle popolazioni. Un'indagine chiusa a tempo record, mentre per accertare se sono stati commessi ben altri abusi occorrerà ancora tempo.
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