Npc Rieti, i numeri in chiaroscuro
della prima parte di stagione
Serve alzare la percentuale da 3

Dalton Pepper in azione al PalaSojourner
di Luigi Ricci
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Venerdì 1 Gennaio 2016, 18:11 - Ultimo aggiornamento: 18:15
RIETI - A una giornata dal termine dell’andata il rendimento della Npc si può dividere in due tronconi: le gare perse contro 5 delle 6 migliori formazioni dell’ovest (Scafati, Agrigento, Casale Monferrato, Trapani e Tortona) e le restanti 9 partite, di cui 6 vinte e 3 perse, quella con Ferentino 70-83 e due per un soffio a Latina (79-76) e Siena (82-81).

CONTRO LE 5 BIG

Nelle prime 5 gare elencate la Npc ha perso mediamente 77-60.6 mentre nelle restanti 9 Rieti ha segnato 78.5 punti, cioè ben 17.9 di più, subendone 75.6. E’ quindi evidente che il roster reatino non riesce a competere con le migliori della classe.

LE ALTRE 9 GARE

Contro le avversarie ala portata, il rendimento di Rieti è più che ottimo: Mortellaro segna 13.6 punti, cattura 8.6 rimbalzi di media ed ha la valutazione più alta della squadra (20.8). A seguire la migliore valutazione è quella di Buckles (20.1), che segna 16.3 punti catturando 10.4 rimbalzi. Pepper invece è il top scorer (19.7 punti) con 17.2 di valutazione. Ovviamente il migliore degli italiani è Parente a 13 punti e 9.2 di valutazione.

IL TIRO DA 3

Le note dolenti iniziano osservando il tiro da tre. Infatti, su tutte e 14 le partite disputate ad oggi, la Npc è appena la 12^ del campionato con un modesto 49/91 pari ed appena il 30.7%. I tre principali tiratori dai 6.75 sono Pepper, Buckles e Parente, oltre a Benedusi, che centellina bene i pochissimi tiri tentati (8/19, pari al 42%). Ma anche qui occorre vedere la differenza tra le 9 gare con le squadre alla portata e quelle giocate contro le imbattibili top 5. Infatti, nei 9 incontri abbordabili, di cui 6 vinti, Pepper registra un 34/91 (37.3%) e Buckles 12/37 (32.4%) mentre la media di Parente è già assai bassa (24/101, 23.7%).

IL CONFRONTO

Vediamo ora quanto calano le medie quando la Npc affronta i 5 top team. Pepper resta il più costante (16.6 punti, 11/32 da 3 pari al 34.2%, 13.8 di valutazione). Mortellaro invece scende a 9 punti, 8 rimbalzi e 15.2 di valutazione. A seguire Buckles con 7.8 punti, 3/11 da 3 (27.7%), 7.4 rimbalzi e 9.2 di valutazione. Infine Parente realizza 12.8 punti con 10/44 da 3 (22.7%) e una valutazione di 6.2.
Da questa analisi risulta che Pepper è quello che regge meglio, seguito da Mortellaro. Invece Buckles si mantiene a rimbalzo, scendendo nei punti segnati e nella valutazione. Infine Parente segna quasi gli stessi punti (13 contro 12.8) ma calano ancor più la già bassa media da 3 (passando da 23.7% a 22.7%) e la valutazione (da 9.2 a 6.2).
Osservando questi dati, che confermano il calo offensivo della Npc nelle 5 gare in esame, l’impressione è che il calo di segnature di Buckles, un lungo che deve essere innescato, fa pensare a un suo ridotto coinvolgimento nel gioco d’attacco. Dove anche Mortellaro scende anche se si barcamena meglio col mestiere. Invece Parente, segnando gli stessi punti ma con medie inferiori (anche 13/32 da 2 pari al 40.6%) sembra più portato a fare punti che non ad aiutare la squadra nella manovra e a coinvolgere gli altri, soprattutto i lunghi le cui medie sono le più in discesa.

IL RESTO DELLA SQUADRA

Però, prima di tirare conclusioni più o meno affrettate su questo o quello dei 4 titolari presi in esame, i quali reggono comunque quasi l’80% della baracca, occorre vedere pure come cambia il rendimento degli altri italiani dalle 9 partite abbordabili a quelle fuori portata contro le top 5.
Benedusi rimane il migliore: da 6 punti e 5.6 di valutazione scende a 5.2 punti salendo addirittura a 6.8 di valutazione. A seguire Longobardi (da 3.6 punti e 4.1 di valutazione a 2.8 e 2.6), Feliciangeli (da 6 punti e 2.7 di valutazione a 3.2 e addirittura -0.2), Della Rosa (1.6 punti e 0.6 di valutazione a 0.8 e -0.4).
In conclusione, considerato il modesto contributo avuto da una panchina resa ancor più corta e di poco peso dopo i tentennamenti estivi che portarono prima all’arrivo dell’ininfluente Morgillo e alla sua sostituzione richiamando Ponziani da Valmontone, si può dire che il coach Nunzi sta facendo i miracoli e  che più che mai la Npc ha bisogno di un italiano che faccia realmente la differenza per rendere meno prevedibile la squadra e alleggerire il superlavoro cui sono sottoposti i quattro titolari che, a lungo andare, inizieranno a pagare la fatica un po’ con tutte le avversarie e non solo con le migliori.
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