Immobili del Comune pignorati: inizia lo scarico delle responsabilità, Fusacchia e Pd chiedono le dimissioni di Cicchetti

Immobili del Comune pignorati: inizia lo scarico delle responsabilità, Fusacchia e Pd chiedono le dimissioni di Cicchetti
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Lunedì 13 Luglio 2020, 06:49 - Ultimo aggiornamento: 15 Febbraio, 12:08

RIETI - Il momento delle spiegazioni, delle giustificazioni, ma soprattutto quello dello scarico delle responsabilità sugli altri. Come se tutto può limitarsi al «non è colpa nostra, ma di chi ci ha preceduto». Tralasciando al momento il fatto che non si comprende il perché l’attuale amministrazione da un anno tenga sotto il tappeto il problema del pignoramento degli immobili per mano della coop Quadrifoglio - che reclama un credito di tre milioni - e in attesa della versione ufficiale del sindaco Cicchetti- ora ha solo affermato che l’amministrazione pagherà quanto dovuto, non quanto richiesto - è stata la Lega ad avviare il valzer del rimpallo di responsabilità (l’unico passo che di questi tempi la politica tutta sa ballare) con il capogruppo comunale Maurizio Ramacogi che alza il muro in difesa dell’operato della giunta Cicchetti. 

La Lega. «La questione Quadrifoglio – dice Ramacogi – è una vicenda risalente al 2017 quando al governo della città c’era la vecchia amministrazione. Chiusero il rapporto con la società Quadrifoglio che gestiva asili nido e l’ex Manni per pregresse questioni debitorie (risalenti alla giunta Emili, per dovere di cronaca). Quindi, nel merito, una vicenda iniziata dall’allora sindaco Petrangeli, terminata nell’agosto 2017 ed ereditata dall’attuale amministrazione. Le esposizioni debitorie e le varie vicende con la Quadrifoglio riguardano rapporti che risalgono a prima del nostro insediamento e i beni pignorati hanno un valore stimato assai superiore rispetto all’importo dovuto». Ramagoci ricorda poi al centrosinistra che esiste un’opposizione giudiziale al pignoramento.

«Mi fanno sorridere le esternazioni dell’opposizione – sottolinea il capogruppo della Lega – in quanto il legale, che segue questi giudizi, era già stato nominato dall’allora sindaco Petrangeli. Vorrei dire a chi sta parlando di “asta”, quindi strumentalizzando le notizie, che esiste un’opposizione giudiziale al pignoramento e che un giudice si dovrà esprimere. Questi signori non si smentiscono mai». E conclude: «Sono certo che la giunta valuterà possibili soluzioni al problema». E questa è una speranza generale. Nella nostra ingenuità, comunque, resta valida la domanda di cui sopra: perché da un anno si tiene questo problema nascosto sotto il tappeto, senza aver coinvolto il consiglio comunale? Sul tema è ieri intervenuto anche il deputato reatino Alessandro Fusacchia.

Le opposizioni. Fusacchia non usa giri di parole e a tacca sindaco Cicchetti e giunta. «Non c’è alcuna giustificazione - dice - che un sindaco e una giunta in carica da tre anni possano accampare per averci portato a questo punto: anche solo nella migliore delle ipotesi, la vicenda dimostra la più totale incapacità della destra di governare la città. La città tutta non merita un’umiliazione come questa. Il danno è incalcolabile, e il sindaco deve dimettersi. Le opposizioni sono giustamente insorte, anche perché la questione non è mai stata portata in consiglio comunale – e questa opacità è un fatto grave, che racconta un modo approssimativo di fare e tirare a campare. Non basta dire, come il sindaco ha fatto, che pagherà. Non basta più. C’è un detto inglese che dice “troppo poco, troppo tardi”. Questa giunta deve andare a casa - prosegue Fusacchia - prima che le ultime cose a restare nella disponibilità del Comune siano le sedie su cui sono seduti. Tra incapacità e ignavia, la città si perde un pezzo del suo patrimonio storico e culturale. Gli stessi che ogni giorno si riempiono la bocca sull’identità di Rieti, quest’identità sono stati capaci solo di farla finire all’asta». 

Le dimissioni del sindaco e della giunta sono state chieste anche dal Pd: «La nostra città non merita amministratori come quelli che la destra reatina ha messo alla guida del Comune.

Se fino a ieri a Cicchetti e ai suoi accoliti chiedevamo responsabilità, oggi chiediamo un gesto di dignità: chiediamo loro di lasciare libere le stanze del Comune che non sono state pignorate».

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