Il giallo dell'ex postina, tutte le speranze di risolvere il caso sono ora riposte negli esami sulla Fiat Palio della donna

Il giallo dell'ex postina, tutte le speranze di risolvere il caso sono ora riposte negli esami sulla Fiat Palio della donna
di Emanuele Faraone
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Domenica 16 Ottobre 2022, 00:10 - Ultimo aggiornamento: 24 Febbraio, 18:08

RIETI - Nuove prospettive e vecchi interrogativi sul “caso Cipriani”. Un alibi di ferro e un cuore profondamente addolorato per Valerio Cipriani - nipote dell’ex postina ad oggi unico indagato dalla Procura per l’ipotesi di reato di omicidio volontario - e nello stesso tempo nodi che probabilmente non saranno mai destinati a sciogliersi nell’intricatissimo giallo sulla scomparsa e sulla morte della 77enne reatina.  I resti ossei rinvenuti – non molti come quantità tra cui anche ossa animali – non presenterebbero segni di marcatura utili per risalire alle cause della morte, come eventuali segni di accoltellamento, perforazioni dovute ad arma da fuoco, o tracce da trauma con arma contundente. 

Il perito famoso. Intanto, la famiglia Cipriani ha nominato il 69enne ex generale dei Ris di Parma, Luciano Garofano, come perito di parte in relazione agli esami tecnici e scientifici di cui sarà oggetto, mercoledì prossimo a Roma, la Fiat Palio in uso a Silvia Cipriani. 

La scena criminis. Potrebbe trovarsi all’interno della vettura, infatti, la soluzione ad un mistero che si fa sempre più fitto ed intricato e che verte soprattutto sulle ultime ore di vita dell’ex portalettere, sulle cause del decesso e perché sia stata ritrovata nei boschi di Montenero Sabino in località Scrocco.

Il veicolo, ovviamente ancora sotto sequestro giudiziario, verrà esaminato in ogni aspetto e sotto ogni profilo al fine di rilevare impronte digitali, rinvenire presenza di dna diverso da quello della 77enne, isolare tracce organiche e biologiche. 

Attività scientifiche che si avvarranno anche di analisi merceologiche per valutare eventuale presenza di materiali “estranei” per determinarne caratteristiche, provenienza, classificazione o struttura. Sotto la lente anche presenza di vegetali, terriccio, residui di substrato e qualunque altro elemento “anomalo” che possa essere estrapolato dalla Fiat Palio così da poter passare ai “raggi x” il veicolo nella speranza che – qualora come ipotizzato possa essere stato condotto da un presunto assassino – possano essere identificate le tracce inequivocabili della sua presenza nell’abitacolo di quel veicolo. 

Ricerca di prove. E’ dunque caccia a fonti ed elementi di prova perché nel giallo estivo reatino di prove certe ce ne sono davvero poche. Quella più sicura e granitica è senza dubbio l’alibi dell’unico indagato (e persona offesa nello stesso tempo) come ampiamente esposto dagli avvocati Domenico Orsini e Luca Conti, legali di fiducia di Valerio Cipriani: il report dello storico relativo alle operazioni effettuate dal 42enne direttore di una filiale di Poste italiane a Passo Corese dimostra come, nella giornata e nelle ore della scomparsa della zia Silvia egli fosse sempre stato sul posto di lavoro, dal mattino presto a circa le 18 e, soprattutto, sia sempre rimasto lì come confermato da continue operazioni e transazioni, tutte effettuate in serie a distanza di pochi minuti l’una dall’altra. 

Il dolore. Il resto per Valerio è solo dolore, non per l’iscrizione al fascicolo delle notizie di reato della Procura ma «per non aver saputo proteggere mia zia», come ha raccontato in lacrime venerdì sera nella trasmissione televisiva di Rete4, “Quarto grado”. In attesa degli esami sul veicolo si attende ora l’esito sull’estrapolazione del dna effettuata venerdì scorso sui resti ossei attribuiti verosimilmente a Silvia Cipriani. 

Un rebus da risolvere, un giallo complicato rispetto al quale rimangono da scrivere ancora delle pagine perchè «la zia Silvia – come ribadito Tamara, moglie di Valerio Cipriani – non aveva alcuna ragione e nessun motivo valido per arrivare in quel luogo impervio fino ad arrivare dentro quei bosco sperduto». E anche questa pare sia un’altra certezza. Vedremo.

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