Un video su youtube con immagini della Rai (https://www.youtube.com/watch?v=JsHwft0p99g) fa rivivere le emozioni di quella giornata. Al suo fianco, alla partenza, c'era Stefano Mei, che al traguardo avrebbe ritoccato il record italiano. Coe, con il pettorale 47 incorniciato dallo sponsor Texas Instruments, fa il vuoto nell'ultimo quattrocento e sfiora il primato del mondo, che allora era detenuto dal marocchino Said Aouita (3'29"46). È il periodo in cui Coe è uno degli atleti più famosi al mondo, forte della sua avvenenza e dei suoi due successi olimpici a Mosca '80 e Los Angeles '84, e per questo in tanti scalpitano per una foto con lui: tra le più fortunate c'è la mezzofondista reatina della Studentesca Cariri Laura Spagnoli, oggi prof e coordinatrice dell'ufficio scolastico provinciale di educazione fisica. Per lei, una foto-ricordo con Coe e Stefano Mei da tenere nel cassetto.
Il britannico, oggi 56enne, torna a Rieti due anni dopo ma viene battuto dall'azzurro Gennaro Di Napoli e chiude al terzo posto. Le sorti di Coe e di Rieti si incrociano indirettamente anche nel 1999, quando il keniano Noah Ngeny gli sfila il primato mondiale dei 1000 che il nuovo presidente Iaaf vantava da diciotto anni.
Sconfitto Bubka, ma anche la leggenda dell'asta avrà un posto d'eccellenza nel board dell'atletica mondiale, visto che è stato riconfermato per la carica di vicepresidente. È nota la sua lunghissima amicizia con il patron di RietiMeeting Sandro Giovannelli: come atleta ha gareggiato cinque volte tra il 1984 e il 1993 (il top nel '92 con 5.90) ma l'ucraino è stato spesso ospite d'onore, l'ultima volta nel 2010 insieme alla zarina Yelena Isinbayeva. Rieti plaude anche alla riconferma nel Consiglio della Iaaf della potentissima Anna Riccardi, una delle maggiori sostenitrici della candidatura reatina per gli Eurojunior 2013.
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