Una protesta senza sigle, quella messa in atto a Rieti, dove per oggi gli agenti della penitenziaria hanno proclamato lo stato di astensione della mensa obbligatoria di servizio all'interno della casa circondariale di Vazia: «In momenti storici come questi, il personale tutto deve essere compatto» scrive il Sappe, il sindacato autonomo di polizia penitenziaria.
Anche il carcere di Rieti, lo scorso 9 marzo, fu interessato dalla rivolta dei detenuti che, chiedendo misure anticontagio più stringenti, devastarono tre piani di uno dei bracci della casa circondariale, causando circa 2 milioni di euro di danni. Al termine della rivolta, furono poi 4 le vittime accertate tra i detenuti, forse a causa dell'abuso dei farmaci trafugati durante la rivolta.
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