All'Ater di Rieti il costo della serratura
di un portone lievita dopo mezzogiorno

All'Ater di Rieti il costo della serratura di un portone lievita dopo mezzogiorno
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Domenica 24 Agosto 2014, 17:17
RIETI - Quanto costa cambiare la serratura del portone di un condominio? Dipende dalla propriet dell’edificio. Se appartiene a una società privata, il costo può variare dalle 50 ai 100 euro, oscillazioni legate al tipo di serratura e al modello di portone, blindato o meno. Ma se la proprietà dell’immobile è dell’Ater di Rieti (acronimo di Azienda territoriale per l’edilizia), il costo lievita di qualche centinaio di euro. Tutti a carico della collettività, sia ben chiaro.



Non ci credete? Leggete la storia (vera nei minimi particolari e portata alla luce da chi nell’azienda ci lavora da anni e dello spreco di risorse pubbliche ne ha ormai piene le tasche ma, per ovvie ragioni di opportunità, preferisce rimanere nell’anonimato) per chiarirvi le idee di come funzionano le cose nei cosiddetti enti di secondo livello, serbatoi di riserva inesauribili per chi della politica ne ha fatto un lavoro. Molto ben retribuito, s’intende.



Siamo in un grosso comune della Sabina e in un palazzo dell’Ater si rompe la serratura del portone di ingresso. E’ necessario sostituirla e da Rieti vengono spediti «in missione» due dipendenti. Conoscono già il lavoro da effettuare e con se hanno anche la nuova serratura. Dal capoluogo partono poco dopo l’inizio del loro turno e lo fanno, chiaramente, con la vettura di servizio. Tra andata e ritorno devono percorrere circa 70 chilometri. Giunti sul posto, sbrigano l’incombenza in un’oretta o poco più. Nulla di particolarmente difficile, ma comunque compito urgente per garantire la sicurezza e la privacy di chi, nel palazzo, ci vive.



Bene. Volendo, c’è pure il tempo per un caffé. Se si parte subito, il ritorno a Rieti è garantito prima dello scoccare di mezzogiorno. Annotatevi l’ora perché «l’inghippo» è proprio qui. Loro sono in «missione» ma se tornano prima delle 12, la trasferta viene considerata «normale». E allora tanto vale dare un’occhiata in giro, accertarsi che anche la serratura della cantina dell’anziano del palazzo confinante sia perfettamente funzionante e, perché no, controllare anche se la finestra cigola o meno.



Così, il ritorno a Rieti in ora congrua è assicurato e la «missione» può essere lautamente retribuita. Per carità, tutto scritto e sindacalmente legittimo. Ma, ma... non parlateci di contratti, di regole e, soprattutto, di etica. Anche perché, sembra, che la prassi di far fruttare le «missioni», alle quali a turno tutti i dipendenti sono chiamati, è diventata una prassi consolidata e da nessuno contestata all’Ater di Rieti. Domanda finale: siamo proprio sicuri che tutti vogliano far crescere questo Paese e combattere i privilegi?

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