Gli agricoltori con i loro trattori tornano in strada, questa mattina raduno al Foro Boario

Gli agricoltori con i loro trattori tornano in strada, questa mattina raduno al Foro Boario
di Sara Pandolfi
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Martedì 30 Gennaio 2024, 00:10 - Ultimo aggiornamento: 2 Febbraio, 10:04

RIETI - Si preannuncia una nuova mattinata di fuoco per la viabilità cittadina. Come la scorsa settimana anche oggi le vie principali di città saranno invase dalla protesta pacifica ma invasiva degli agricoltori. E questa volta, confermano gli organizzatori, a prendere parte alla manifestazione non saranno soltanto i trattori più imponenti delle aziende e i pick-up. L’appuntamento tra gli agricoltori è stato fissato per la stessa ora della scorsa settimana: ore 9, ma questa volta il sit-in della manifestazione è stato organizzato in un punto molto più vicino al centro cittadino: il Foro Boario

Adesione molto alta. L’adesione alla protesta degli agricoltori reatini, già altissima nella prima manifestazione si preannuncia ancora maggiore e impossibile sarà non fermarsi un attimo per prendere coscienza di questa marcia crescente, come il malumore della categoria. Per spiegare le ragioni di questa protesta, che dilaga da mesi ormai in tutta Europa, gli agricoltori e allevatori reatini hanno prodotto un documento in cui, in dieci punti, vengono riassunte tutti i perché della loro rabbia. 

Le motivazioni. «La nostra – si legge nello scritto – è una protesta apolitica, nel pieno rispetto della legalità e della democrazia. Quello che chiediamo è la riprogrammazione della Politica agricola europea in quanto con l’ultima riforma si è penalizzata la produzione agricola a discapito dei consumatori europei e, in particolare italiani.

Vogliamo vietare l’importazione dei prodotti agricoli provenienti dai Paesi dove non sono in vigore gli stessi nostri regolamenti produttivi e sanitari; eliminare l’obbligo di non coltivare il 4 per cento dei terreni ed ogni forma di contributo volto a disincentivare la coltivazione. Chiediamo la riduzione del prezzo del gasolio agricolo e dei costi di produzione che spesso superano il prezzo di vendita delle stesse. La nostra è anche una protesta contro l’inflazione: una speculazione ingiustificata sui mangimi, fertilizzanti, sementi, ricambi dei mezzi agricoli e tutto quello che è necessario per le produzioni agricole e di allevamento». 

I richiami. Negli altri punti, poi, anche un richiamo alla Scuola, per una riqualificazione della figura dell’agricoltore; la richiesta di “aiuto” per il contenimento della fauna selvatica; i “no” ai pannelli fotovoltaici nei campi coltivabili e ai cibi sintetici; la richiesta di detassazione agricola e un riforma dell’aliquota iva in special modo su alcuni prodotti alimentari. Il documento è frutto di un incontri tra gli agricoltori che si è tenuto dopo la manifestazione della scorsa settimana a cui hanno partecipato soprattutto agricoltori di Rieti e dell’Alto reatino. Negli stessi giorni i colleghi della Sabina si sono uniti alla manifestazione degli agricoltori viterbesi che sono arrivati a bloccare, pacificamente, il casello autostradale di Orte sempre con lo stesso obiettivo: aumentare la consapevolezza nei cittadini della situazione di criticità a cui il settore si trova a dover far fronte.

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