Rieti, a Terracino festa della semina
per due nuove aziende agricole. Foto

I due giovani agricoltori
di Marzio Mozzetti
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Mercoledì 15 Maggio 2019, 11:58 - Ultimo aggiornamento: 31 Maggio, 09:54

RIETI - A Terracino di Accumoli si semina per la ricostruzione: lo scorso week end si è svolta la giornata della semina. Manuela Baiocchi ed il compagno Adriano sono due giovani che hanno deciso di tornare da Roma ed aprire due aziende agricole. Manuela è di Terracino (dove vive la famiglia) mentre Adriano è legato al territorio da una seconda casa, andata distrutta.
 

 

 «Abbiamo deciso di intraprendere questo nuovo progetto perché la vita in città ci sta stretta -racconta Manuela- già da prima del terremoto volevamo tornare in montagna. Poi è successo quello che è successo e abbiamo dovuto rimandare. Dopo il 24 agosto, il legame con questa terra si è fatto ancora più forte e così abbiamo aperto le aziende».
 
Poi è arrivata la primavera e la semina: «abbiamo contattato un po’ di persone e messo su una squadra che ci aiutasse a seminare i campi. Hanno partecipato amici, bambini, paesani e persone che abbiamo conosciuto e a cui abbiamo raccontato della nostra iniziativa: si sono incuriosite e sono state felici di aiutarci. Abbiamo voluto fare come si faceva in passato, quando ci si aiutava mettendo a disposizione il proprio tempo e la propria forza».
 
Ceci, lenticchie, patate e orzo: questa la semina, sperando che il raccolto sia abbondante e con l’appuntamento nei mesi prossimi per "la giornata del raccolto", dove si ripeterà l’appuntamento comunitario, ma questa volta con i frutti del lavoro che saranno raccolti e che uno sguardo che punta già avanti.
 
«In futuro speriamo di ampliarci -continua Manuela- diventando più forti e puntando anche su altre colture come frutti di bosco, implantologia di nocciolo per tartufo e altre ancora. Lavorare è stato duro ma il panorama che ci circondava ci ha alleviato le fatiche. Noi ci teniamo che Terracino, come tutti i paesini di zona in generale, non muoiano anzi, che dalla tragedia del terremoto, possano nascere nuove idee».

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