I cappellani cattolici si sono impegnati ad offrire un contributo specifico assieme ai responsabili delle altre confessioni. In alcuni casi la collaborazione già esiste, in altri casi dovrà essere rafforzata. “Non si tratta solo di combattere la radicalizzazione, ma di proteggere la dignità umana di chi è in carcere”. I diritti umani sono il terreno comune sul quale iniziare a lavorare. I 60 partecipanti, provenienti da 23 Stati, hanno offerto diversi punti di vista e casi specifici di sostegno. Nel carcere di Dozza, a Bologna, per esempio, l'insegnamento della Costituzione italiana ad un gruppo di detenuti islamici ha aperto uno scambio con altri detenuti di fede cattolica, aiutando l'integrazione degli stranieri. Un esempio positivo che è stato esposto da padre Ignazio de Francesco e Yassin Lafram, coordinatore della comunità islamica bolognese.
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