Silvio Dissegna sarà fatto santo. Morì a 12 anni per un tumore

Silvio Dissegna sarà fatto santo. Morì a 12 anni per un tumore
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Sabato 8 Novembre 2014, 18:11 - Ultimo aggiornamento: 10 Novembre, 08:57

Un bambino torinese di 12 anni morto di tumore sarà fatto santo. ​Papa Francesco ha ricevuto ieri il cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, autorizzando il dicastero a promulgare i decreti sulle virtù eroiche di otto «Servi di Dio».

La storia di Silvio Dissegna Tra questi nuovi «Venerabili», c'è Silvio Dissegna, nato a Moncalieri, in provincia di Torino, il primo luglio 1967. È un bambino come tanti - ricorda la Radio Vaticana -, allegro e pieno di vita. Da grande vorrebbe fare l'insegnante. A 10 anni la mamma per Natale gli regala una macchina da scrivere e lui le dona la sua prima pagina dattiloscritta: «Ti ringrazio mamma, perché mi hai messo al mondo, perché mi hai dato la vita che è tanto bella! Io ho tanta voglia di vivere».

La malattia A 11 anni arrivano i primi dolori alle gambe.

I medici non lasciano speranze: cancro alle ossa. Inizia il suo calvario con il Rosario in mano. Non lo lascerà più, giorno e notte: «Io ho molte cose da dire a Gesù e alla Madonna» - afferma - e offre tutte le sofferenze per i sacerdoti, i missionari, la salvezza dei peccatori e perché tutti gli uomini siano fratelli. Si dice confortato dal fatto che Gesù gli vuole bene e che lo aspetta in Paradiso. Muore il 24 settembre 1979, a 12 anni.

Padre Raimondo Calcagno Tra i nuovi Venerabili c'è anche un educatore dei giovani, padre Raimondo Calcagno, della Congregazione dell'Oratorio di San Filippo. Nato nel 1888 a Chioggia da una famiglia di poveri pescatori, mostra sin da ragazzo la sua vocazione di educatore. Diventa sacerdote nella Congregazione dell'Oratorio di San Filippo Neri e spende tutta la sua vita per i giovani, soprattutto quelli più poveri. I suoi ragazzi fanno disperare molti. Anche in fin di vita, a chi cercava di zittirli per non disturbarlo, dice: «Lasciateli giocare, non mi danno mai fastidio». Li ha sempre voluti gioiosi e devoti alla Madonna, anche se rumorosi. La sua esortazione è una sola: «vivete nella carità».

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