Il cardinale Ravasi: «Credo di essere uno dei più antichi lettori del Messaggero»

Messaggero 140, il cardinale Ravasi: «Conosco Roma meglio dei vigili urbani»
di Alessandro Di Liegro
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Giovedì 20 Settembre 2018, 22:39 - Ultimo aggiornamento: 23:36

«Credo di essere uno dei più antichi lettori del Messaggero» ricorda il Cardinal Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, al gala per i 140 anni del Messaggero, nell'intervista con Franca Giansoldati. «Ero appena arrivato a Roma per studiare, oltre 50 anni fa, e lo compravo per imparare la lingua. Studiavo già il fenicio, grazie al Messaggero avevo il quadro della comunicazione della città, attraverso il riquadro in romanesco».
 


Il Cardinale Ravasi, 11 anni fa, ha fondato “Il cortile dei gentili” una piattaforma che da 11 anni fa dialogare e incontrare voci tra le più eterogenee: «"Incontro" ha una radice ossimorica, che deriva da “in” che è un lemma inclusivo, e “contro” che è il suo opposto. Anche “comunicare” ha una radice latina che significa “portare in dono”. La comunicazione di oggi più che “munera” (regali), porta esplosivi. È più affascinante, complesso e tormentato il comunicare oggi». La grande sfida contemporanea della Chiesa è quella di arrivare ai giovani: «È avvenuto con loro un mutamento del fenotipo antropologico. Un ragazzo che sta cinque ore davanti allo schermo del pc a chattare, evidentemente ha un altro rapporto rispetto a quello che abbiamo noi guardandoci negli occhi e sentendo calore delle persone».

Milanese doc, Ravasi da cinquant'anni vive a Roma: «Conosco il centro quasi meglio dei vigili urbani – scherza – perché amo passeggiare anche per diverse ore. Voglio ricordare una scritta su muro di Roma che non ho mai trovato altrove. Una scritta religiosa ma laica, con caratteri un po' incerti, che diceva “In questa città nessuno mi conosce.
Tranne dio”».

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