«Sapete perché sono stato indagato? - esordisce Fucci sulla bacheca social - Perché non si possono fare sepolture quando il cimitero è chiuso. L'Impresa Funebre però ha deciso di attaccarmi pubblicamente e allora ho risposto che avrebbero dovuto avere più rispetto per la famiglia del defunto. E mi hanno denunciato per diffamazione. La magistratura ha fatto il proprio dovere e ha ritenuto non sussistenti gli elementi, chiedendo presto l'archiviazione».
«Si trattava di una sciocchezza e riguardava la mia persona direttamente - spiega - Ogni giorno gli esponenti del MoVimento 5 Stelle ricevono querele per il semplice fatto di manifestare un'opinione». Poi arriva la coltellata simbolica a Pizzarotti: «Nel caso però si fosse trattato di una indagine su atti amministrativi compiuti da me in quanto sindaco di Pomezia del MoVimento 5 Stelle l'avrei certamente resa nota immediatamente ai cittadini, allo staff e al responsabile degli enti locali del MoVimento 5 Stelle. La trasparenza è il primo dovere degli amministratori M5S».
«È rientrato nei ranghi», commentano amaramente da Parma. Già stamattina ci si chiedeva quale procedura avesse seguito Fucci, raggiunto proprio cpme Pizzarotti, da un'informazione di garanzia e poi una richiesta di archiviazione. Le prime dichiarazioni di Fucci erano all'insegna della totale solidarietà. Ora, con un post su facebook, Fucci pubblica il suo lasciapassare salvifico: la richiesta di archiviazione. Ma soprattutto ritratta la solidarietà a Pizzarotti e si arrocca in un distinguo che ritira di fatto l'appoggio a Pizzarotti. Significativa, resta però, la pubblicazione da parte di Fucci del documento giudiziario. Lo fa solo oggi, ovvero il giorno dopo la bufera su Pizzarotti.
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