Tajani: «Il premier al centrodestra». Ma le aziende del Cav: meglio trattare

Tajani: «Il premier al centrodestra». Ma le aziende del Cav: meglio trattare
di Emilio Pucci
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Mercoledì 11 Aprile 2018, 08:07
«Non possiamo accettare di fare la ruota di scorta in un governo M5s-Lega». Berlusconi oggi sarà a Roma per riunire i big del partito. Il suo auspicio è vedere Salvini e Meloni per concordare la linea da illustrare domani al Capo dello Stato. In ogni caso i tre leader si sentiranno, per discutere su come impostare il colloquio con Mattarella e in che modo recarsi insieme ai capigruppo al Quirinale. Uno dei nodi è solo apparentemente formale: parlare tutti e tre dopo l'incontro, va bene, ma in che ordine? Chi avrà, insomma, l'ultima parola davanti a tv e giornalisti?
Berlusconi vuole capire le reali intenzioni del giovane Matteo. Pronto a sfidarlo se intendesse stringere un asse con Di Maio per farlo fuori. Il leader del Carroccio non chiederà in realtè alcun passo indietro al Cavaliere, ritiene l'alleanza strategica. Ma alcuni messaggi arrivati ad Arcore dai consiglieri del segretario leghista affinché FI consenta di far partire un esecutivo con ministri d'area non sono tranquillizzanti. Ieri alla riunione con i vertici aziendali e i figli ad Arcore si è discusso su come posizionarsi nella partita del governo. La linea resta quella della responsabilità ma c'è un alt all'idea di un appoggio esterno. «O dentro con tutti e due i piedi oppure fuori», il refrain dell'ex presidente del Consiglio convinto che non si possano accettare paletti e veti. E soprattutto irritato per i tempi lunghi impostati da Salvini e Di Maio. Il timore è che la parte del Pd che considera giustizialista possa agganciarsi al candidato premier dei pentastellati e piazzare entro pochi mesi una legge sul conflitto d'interessi, facendo nascere un esecutivo ostile. Da qui la decisione di lasciare ogni strada aperta. «Franceschini vuole un governo istituzionale Pd-M5s? L'unico governo istituzionale possibile è con il centrodestra. Questo dobbiamo spiegare al presidente della Repubblica», dirà l'ex presidente del Consiglio agli alleati.

FATTORE NUMERI
Berlusconi ritiene che Mattarella non possa certo privilegiare un partito che è al 32% mentre l'alleanza di centrodestra ha raggiunto il 37%. Antonio Tajani anche ieri è tornato a chiedere l'incarico per il centrodestra «forza maggioritaria». Da qui l'auspicio che si possano coinvolgere i dem per un governo di emergenza nazionale. In ogni caso nei desiderata del Cavaliere e della Meloni c'è sempre la strada del governo di minoranza, potendo contare sull'appoggio di un numero di responsabili' alla Camera e al Senato. Una strada che però Salvini non intende percorrere. Da qui l'impasse che si cercherà di superare nei contatti di oggi. Berlusconi continua a ripetere che servirebbe un esecutivo guidato da una figura autorevole e mettere uno stop alle pretese M5S. E' anche tentato di tornare in campo in vista delle elezioni in Molise per sostenere il candidato civico del centrodestra e mandare un messaggio a Di Maio, fermandone l'avanzata. Del resto è proprio in Molise che il Cavaliere diventò senatore prima di essere estromesso dal Parlamento. Ma lo sconcerto dell'ex premier è legato alla campagna elettorale permanente, ai «toni arroganti» usati da M5S che, a detta dell'ex premier, pensa alle poltrone e non al Paese. Il Cavaliere è preoccupato per la posizione dell'Italia in Europa. «E noi continua a lamentarsi il Cavaliere siamo fermi e immobili, bloccati dai grillini. E' un atteggiamento insopportabile». Non è un caso che il presidente del Parlamento europeo, Tajani, abbia ricordato come M5s sulla scena internazionale sia irrilevante. L'ex premier non chiude alla eventualità che siano i gruppi azzurri a sedersi al tavolo con M5S. Non ha preclusioni. Per lui però si dovrebbe discutere non di logiche di partito ma di programmi. E' pronto a dire sì al taglio ai vitalizi degli ex parlamentari e anche a discutere su altri punti avanzati dai pentastellati.

Ma il suo cruccio è che si esca dal pantano, che si parli di come sterilizzare l'aumento dell'Iva ed impostare provvedimenti a favore dell'occupazione e delle imprese. Anche Confalonieri è favorevole ad un governo con M5s, «abbiamo sempre gestito ogni situazione», lo ha rassicurato. Però ora il Cavaliere chiede che si accelerino i tempi e che si scongiuri lo spauracchio del voto anticipato. Berlusconi chiederà allo stesso Salvini «una svolta». Anche nei suoi rapporti con Di Maio: «Basta tergiversare, o c'è un governo oppure noi andiamo all'opposizione». Formule o pastrocchi che taglino fuori FI dai giochi non sono previste.
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