Libia, Tobruk nega la fiducia al governo Sarraj ma dice sì a intesa politica

Libia, Tobruk nega la fiducia al governo Sarraj ma dice sì a intesa politica
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Lunedì 25 Gennaio 2016, 19:22 - Ultimo aggiornamento: 26 Gennaio, 16:40
Il parlamento di Tobruk ha negato per ora la fiducia al governo di unità nazionale del premier designato Fayez al Sarraj e gli ha dato alcuni giorni di tempo per presentare un nuovo esecutivo meno numeroso. La Camera dei rappresentanti (HoR) riconosciuta dalla comunità internazionale ha comunque avallato l'accordo politico del dicembre alla base della nascita del governo ma congelando una questione fondamentale: chi, tra il generale Khalifa Haftar e Sarraj, dovrà essere il comandante supremo delle Forze armate. «Il Parlamento ha votato in favore dell'accordo con alcune condizioni», ha sintetizzato il portavoce Onu Stephane Dujarric, dando il senso di una seduta che ha comunque segnato un passo avanti per Sarraj: l'HoR si è riunito evitando di far mancare il quorum come aveva fatto in quattro occasioni in un mese e mezzo.

A votare sull'esecutivo che sarà chiamato a fare da interlocutore per un qualsiasi intervento internazionale contro l'Isis in Libia sono stati 104 deputati. La fronda, stimata in 60 parlamentari, contro Sarraj si è fatta sentire tutta: 89 hanno detto no. Ma non in maniera definitiva: la richiesta è di ripresentarsi fra dieci giorni con un esecutivo più snello rispetto a quello da 32 ministri e - potenzialmente 105 sottosegretari - presentato martedì scorso tra accuse di incompetenza, nepotismo e approssimazione (l'unica donna dell'esecutivo, andata alla Cultura, ha confessato di aver saputo della nomina dai media). Lo scontro vero pare concentrarsi non sui profili dei ministri, ma su chi manovrerà le armi. L'HoR ha infatti 'congelatò la decisione sull'articolo 8 dell'accordo politico raggiunto in Marocco il mese scorso. Al punto 2a l'articolo in particolare attribuisce al «Consiglio di presidenza» guidato da Sarraj le «funzioni di Comandante supremo dell'Esercito libico», di cui il generale Haftar è finora Comandante generale.

La sospensione è stata approvata da 97 voti su 104, segno che la stragrande maggioranza del Parlamento è in sostanza con Haftar o comunque ritiene che un accomodamento con l'ingombrate generale sia inevitabile nonostante la fazione filo-islamica al potere a Tripoli lo consideri un criminale di guerra. Un altro test per Sarraj si avrà nelle prossime ore, martedì, questa volta sulla modifica della costituzione provvisoria che deve recepire elementi dell'accordo politico di Skhirat del 17 dicembre. Intanto l'Isis in Libia continua ad acquistare forza tanto da attrarre i filo-al Qaida: un autorevole giornale panarabo riferisce di «documenti segreti» su progetti di fusione in Libia fra «quadri» dello Stato islamico e jihadisti libici finora nella 'retè fondata da Osama Bin Laden. Lo scopo sarebbe quello di spartirsi il territorio in vista di un attacco a Tripoli, che peraltro è in stato di «mobilitazione generale».

E sul fronte opposto continuano a circolare informazioni su movimenti di militari in cerca di informazioni e posizionamenti nella Libia in bilico tra un governo dalle sorti incerte e un Isis saldamente insediato su 250 km di costa attorno a Sirte (anche se circolano notizie di uno o più cecchini che hanno ucciso tre capi locali dello Stato islamico in dieci giorni i quella che sta diventando la 'Nuova Raqqà).
L'agenzia Lana cita testimoni secondo i quali cinque ufficiali delle forze speciali britanniche sono arrivati ad un giacimento petrolifero ex-Bp. Come riportato da media internazionali in questi giorni, fonti ufficiali della compagnia petrolifera libica stimano in 68 miliardi di dollari le perdite che la Libia ha avuto dal 2013 a causa delle lotte fra le fazioni rivali del paese.
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