Gb, Cameron: «Donne soldato in prima linea». Scatta la polemica: «Rischiamo di perdere»

Gb, Cameron: «Donne soldato in prima linea». Scatta la polemica: «Rischiamo di perdere»
di Stefania Piras
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Martedì 22 Dicembre 2015, 17:51 - Ultimo aggiornamento: 27 Dicembre, 17:32
Anche le donne in prima linea a combattere. Il premier britannico David Cameron ha chiesto al ministro della Difesa, Michael Fallon, di introdurre entro la fine del 2016 la possibilità di inviare donne al fronte. Nel 2014 un rapporto dell'esercito britannico aveva preannunciato la svolta certificando che, contrariamente a quanto si riteneva, «questo non nuoce alla coesione delle truppe». «Abbiamo già eliminato un certo numero di barriere nelle forze armate con l'arruolamento delle donne come equipaggi per i sottomarini e l 'accesso ai gradi più alti delle forze armate - ha detto Cameron - finiremo il lavoro l'anno prossimo aprendo l 'accesso ai ruoli in combattimento». Prima della Gran Bretagna, ci sono arrivati gli Stati Uniti e l'Australia che schierano già donne in prima linea.

Le soldatesse in Gran Bretagna sono il 10% ma non hanno licenza di uccidere, attualmente. In prima linea possono solo avere ruoli nell’artiglieria, come tecnici specializzati nella comunicazione o come medici. I cambiamento a cui ha accennato Cameron si applicheranno nella Marina, nella fanteria, nel Corpo corazzato reale (RAC), e nell’aeronautica (RAF).

Ma c’è chi non è d’accordo. Il colonnello Richard Kemp, ex comandante delle truppe britanniche in Afghanistan, ha ricordato che le donne potrebbero indebolire lo spirito della missione, il “warrior ethos”, ovvero l’istinto killer. Sir John West, Barone di Spithead, ex ammiraglio della marina militare, ha affermato che le donne al fronte rappresenterebbero un rischio per l’esercito britannico. Il rischio di non vincere. E ha ricordato qualche dettaglio da veterano: dalla scalata delle trincee fino ai conflitti a fuoco ravvicinati. Lord West non mette in dubbio il coraggio delle donne arruolate, elogia la loro competenza ingegneristica, «Sono bravissime con i sistemi informatici, hanno più concentrazione degli uomini» sostiene, ma punta il dito sulla loro prestanza fisica. E insiste: «Voglio forze in grado di vincere. Altrimenti, perché non aprire alle donne anche la nazionale inglese di rugby?».