«Ci sarebbero state due vittime, un poliziotto (probabilmente di guardia) e un civile», scrive ancora Accorsi, riferendo quanto appreso sul posto, notizia che però non trova conferme ufficiali. Il giornalista spiega anche che la bomba è esplosa su un lato del consolato italiano «tra l'ingresso per i visitatori e una stradina laterale» e che dal ponte «del 6 ottobre che passa sopra il consolato le telecamere di sorveglianza e i monitor sono stati danneggiati, i tecnici stavano lavorando per ripristinarli e visionare i video delle telecamere esterne».
Accorsi racconta anche della 'disavventurà con la polizia egiziana: «Io e altri tre giornalisti stranieri siamo stati fermati dalla polizia perché (secondo loro) siamo arrivati troppo velocemente sul posto.
Quando siamo arrivati e finché ci hanno fermato, c'erano centinaia di persone vicine al sito dell'esplosione con telefoni e videocamere, ma naturalmente la polizia ha fermato solo noi. non sapevano neanche cosa fare con noi, ma alla fine siamo stati rilasciati senza problemi».
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