Schettino, testimone in plancia la notte del naufragio: comandante ordinò di aumentare velocità

Francesco Schettino
2 Minuti di Lettura
Lunedì 28 Ottobre 2013, 12:26 - Ultimo aggiornamento: 29 Ottobre, 16:50
Il comandante Schettino ordin di aumentare la velocit della Costa Concordia da 15 a 16 nodi, circa cinque minuti prima dell'impatto con gli scogli. Lo ha affermato il teste Salvatore Ursino, all'epoca ufficiale in addestramento sulla nave naufragata il 13 gennaio 2012, al processo sul disastro in corsoa Grosseto. «Schettino dette l'ordine di aumentare la velocità al vice Ciro Ambrosio».



Con la testimonianza di Ursino è ripartito stamani il processo sul naufragio della Costa Concordia con unico imputato il comandante Francesco Schettino. Ursino è il primo testimone sentito in aula che fu presente in plancia di comando per tutta la navigazione della sera del 13 gennaio 2012, da Civitavecchia all'urto contro gli scogli del Giglio.



È tornata a Grosseto, perché convocata anche lei tra i testimoni dell'accusa, anche la ballerina moldava Domnica Cemortan, fatta accomodare nella saletta testimoni del teatro Moderno, dove si svolge il processo, in attesa del suo turno. Anche questa volta la moldava ha richiamato l'attenzione di telecamere e fotografi.



«Abbiamo urtato uno scoglio?» e poi: «Madonna ch'aggio combinate!»: questa la voce di Schettino tratta dagli audio che il pm Stefano Pizza ha fatto ascoltare stamani in aula ricostruendo le fasi dell'urto contro gli scogli. Si sente anche dire Schettino ordinare: «Chiudere le porte stagne a poppa». Ordine ripetuto anche dal suo vice Ciro Ambrosio.



«In plancia c'erano il primo maitre Antonello Tievoli, il maitre Ciro Onorato, l'hotel director Manrico Giampedroni, oltre che la ragazza moldava (Domnica Cemortan, ndr) che rimase sulla porta» ed «erano lì per ammirare il passaggio ravvicinato al Giglio», ha detto ancora Ursino rispondendo alle domande del pm che chiedeva chi fossero gli «ospiti» sul ponte di comando, luogo della nave solitamente riservato solo agli addetti alla navi. I quattro accompagnavano il comandante Schettino e sono previsti come testimoni del pm dopo la deposizione di Ursino.



Ursino ha anche detto che, tra i presenti, «Schettino parlava più di tutti con Tievoli, che si avvicinò alla consolle di comando, posizionandosi alla sinistra del comandante». «Schettino - continua il teste - chiese a Tievoli se avesse contattato il comandante in pensione Palombo per informarsi in relazione al passaggio ravvicinato al Giglio» che la Concordia stava per compiere. «Palombo - prosegue il teste - verrà chiamato da Tievoli».



Il timoniere indonesiano sbagliò due volte a comprendere i comandi di Schettino, e a ripeterli, ma il comandante non intervenne e non prese provvedimenti se non dicendo «"otherwise we go on the rocks" (altrimenti andiamo sulle rocce)», dice poi Ursino. «Mi misi a fianco del timoniere poiché si andava con navigazione manuale», dice Ursino, e anche perché talvolta c'era necessità di «ripetergli gli ordini, che gli venivano dati in inglese». «Lo feci di mia iniziativa».