Deve essere stata la cifra spesa per l'ecografo ad attirare l'attenzione e a far pensare al "colpo". E deve essere stato anche l'accorato appello del direttore del distretto sanitario, Giuseppe Guida, a far desistere all'acquisto da parte di un ricettatore e a convincere i ladri a tornare sui loro passi. Avrebbero potuto gettarlo in una discarica ma non l'hanno fatto. E, questo gesto non fatto, permette di leggere la vicenda in altro modo. Come se una sorta di rispetto verso il posto dove ci si occupa della salute pubblica fosse riuscito, comunque, a sopravvivere e a far virare per la restituzione. “Quasi” ladri gentiluomini.
Sono diventati luoghi “appetibili” per i ladri gli ospedali. Dalla macchinetta del caffè e delle merendine, agli armadietti dei pazienti, ai furti di medicinali fino alle razzie dei macchinari. Solo qualche settimane fa, a Genova al Galliera, un maxi furto da da 400mila euro: dieci endoscopi sono spariti. A Brindisi dieci arrestati per aver fatto sparire, dalle corsie del Perrino, oltre che i farmaci, anche pannoloni, traversine per letti, intere scatole di guanti di lattice. Centomila euro di valore.
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