Per i giudici di merito, è stata dirimente la natura puramente commemorativa della manifestazione del corteo, organizzato in onore di tre militanti morti, senza «alcun intento restaurativo del regime fascista».
I giudici hanno escluso che la manifestazione avesse assunto connotati tali da suggestionare e indurre «sentimenti nostalgici in cui ravvisare un serio pericolo di riorganizzazione del partito fascista». La Cassazione elenca poi alcuni esempi, in cui al contrario, vanno ravvisati gli estremi del reato di manifestazione fascista: intonare «all'armi siamo fascisti», considerato una professione di fede e un incitamento alla violenza, compiere il saluto romano armato di manganello durante un comizio elettorale.
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