Milano, ebreo accoltellato: «L'aggressore ha urlato "ti uccido"». Più controlli nei luoghi sensibili

Milano, ebreo accoltellato: «L'aggressore ha urlato "ti uccido"». Più controlli nei luoghi sensibili
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Sabato 21 Novembre 2015, 11:42 - Ultimo aggiornamento: 15 Novembre, 16:40

«Ti uccido». Questa la frase che l'aggressore, a cui la polizia di Milano dà la caccia, ha indirizzato a Nathan Graff, il 40enne di nazionalità israeliana, colpito ieri da sette coltellate in viale San Gimignano. Un particolare che emerge a poche ore dall'episodio che crea allarme e paura all'interno della comunità ebraica di Milano dove sono stati intensificati i controlli i tutti i luoghi considerati sensibili.

Graff, genero di Hetzkia Levi, uno dei rabbini della comunità ebraica cittadina, indossava la kippah quando è stato raggiunto da sette coltellate (non sei come precedentemente scritto): tre alla schiena, una al braccio e tre al volto.

Queste ultime hanno reso necessario un intervento di chirurgia plastica per scongiurare «lo sfregio». I medici non si sbilanciano sul risultato, bisognerà attendere la reazione dei tessuti del viso. L'uomo è vigile, parla e nelle prossime ore sarà ascoltato dalla polizia per ricostruire l'aggressione dal suo punto di vista. Sarà fondamentale, spiegano gli investigatori, capire se abbia ricevuto minacce in precedenza e se abbia idea di chi possa aver colpito. L'uomo è ricoverato all'ospedale Niguarda in prognosi riservata ma non in pericolo di vita.

Graff è sposato con una donna di origini ebree ma nata a Milano, di professione insegnante. Dal loro matrimonio è nata una bimba che ha 3 anni. Graff è arrivato in Italia dopo il matrimonio e, a quanto hanno raccontato tutti quelli che lo conoscono, non parla ancora molto bene la lingua. In via San Gimignano (una delle strade della zona ebraica) la famiglia abita da un paio di anni. Il palazzo si trova nel quartiere residenziale, a pochi numeri civici dall'edificio dove ha abitato fino alla morte la madre del leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi.

Attorno alle 20 stava tornando a casa con il trolley quando è stato raggiunto alle spalle da una persona che lo ha aggredito urlando «ti ammazzo». Graff indossava la kippah, era «riconoscibile», e questo aumenta la preoccupazione della comunità ebraica che dai primi minuti ha ripetuto che l'aggressore è di origine araba. Secondo quanto raccolto dalla polizia, l'aggressore ha mostrato il volto durante la breve colluttazione che ha avuto con la vittima, rivelando una carnagione chiara e capelli biondi. Qualche speranza arriva da una telecamera che potrebbe aver ripreso la scena e il momento della fuga. Da chiarire, inoltre, se l'aggressore aveva dei complici che lo attendevano per scappare.

Dopo l'accoltellamento è stata immediatamente intensificata la vigilanza agli obiettivi sensibili. Lo comunica la prefettura di Milano, aggiungendo che il Viceprefetto Vicario Giuseppe Priolo ha convocato con urgenza un Comitato per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica con i vertici delle Forze dell'Ordine, il sindaco di Milano Giuliano Pisapia e i rappresentanti della comunità ebraica.

L'inchiesta è stata presa in carico direttamente dal procuratore aggiunto di Milano Maurizio Romanelli, che coordina il pool antiterrorismo e di contrasto ai reati cosiddetti politici. La procura di Milano ha aperto un fascicolo a carico di ignoti con l'ipotesi di reato di tentato omicidio senza per ora contestare l'aggravante dell'odio razziale. Sono infatti ancora da definire i contorni della vicenda e il movente dell'aggressione. Inoltre, finora non ci sarebbero state rivendicazioni.

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