Luigi Santachiara e la moglie Selene Zaolini, 84 anni, erano perseguitati dalla domanda che molti genitori nelle loro condizioni si pongono ad un certo punto della vita: che cosa sarà di nostro figlio quando non ci saremo più? Un tarlo che piano piano ha scavato nella mente di Luigi fino a fargli compiere oggi il gesto estremo, che gli investigatori ritengono premeditato. E così, questa mattina, probabilmente prima dell'alba, ha deciso di chiudere con i dubbi sul futuro. È entrato nella stanza dove Paolo dormiva immobile nel letto. Gli ha staccato il respiratore meccanico che metteva ogni notte e gli ha coperto il naso e la bocca con del nastro adesivo per soffocarlo. È uscito sul balcone, al primo piano, si è messo una corda attorno al collo che aveva preparato forse nei giorni scorsi e si è gettato di sotto, impiccandosi. A scorgere il corpo penzolante dell'anziano sono stati alcuni vicini che subito hanno avvertito i vigili del fuoco e i carabinieri. Una volta entrati all'interno dell'appartamento dopo aver sfondato la porta, hanno trovato il corpo del figlio nel letto. Intorno, ordine e pulizia, segno che il genitore, anche senza la moglie, e con l'aiuto di una badante, fino a quel momento era riuscito ad accudire a Paolo e occuparsi delle faccende domestiche.
Nel frattempo sono arrivati anche l'altro figlio, sposato, che abita poco distante e la badante della coppia anziana