Ilva, Arcelor dice sì a tutto. Il Mise: gara da verificare

Ilva, Arcelor dice sì a tutto. Il Mise: gara da verificare
di Giusy Franzese
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Mercoledì 25 Luglio 2018, 08:32 - Ultimo aggiornamento: 19:09
Accelerazione al 2020 di alcune scadenze del piano ambientale, introduzione di ulteriori interventi sugli impianti per ridurre le emissioni inquinanti e riutilizzare i prodotti scarto, accettazione di obblighi informativi e di monitoraggio sull'attuazione degli impegni, clausola di salvaguardia per zero esuberi a fine piano. La nuova proposta di ArcelorMittal - negli stessi termini anticipati da Il Messaggero - è arrivata ieri ai commissari straordinari dell'Ilva, che poi l'hanno trasmessa al ministro dello Sviluppo Luigi Di Maio. Ad annunciarlo lo stesso colosso franco-indiano: ArcelorMittal «accetta tutte le richieste sostanziali di ulteriori impegni riguardo il contratto di affitto e acquisto firmato nel giugno 2017» per Ilva. Impegni sul versante ambientale e occupazionale. La società - continua - «è fiduciosa che con il supporto del governo sarà possibile finalizzare nei prossimi giorni l'accordo con i sindacati per completare rapidamente l'operazione».

La palla quindi passa, come previsto, a Di Maio. Che ieri, ancora una volta, ha lasciato più di una porta aperta: la riapertura del tavolo (già oggi ci sarà un incontro con i vertici della cordata vincitrice; l'annullamento della gara in seguito alle criticità rilevate dall'Anac. «Analizzeremo la proposta» - ha commentato Di Maio - «intanto sto andando avanti per accertare che tutto sia stato fatto in regola. Sia chiaro che le due cose vanno insieme». E infatti poi in serata il ministro ha dato l'ok ad avviare «un procedimento amministrativo finalizzato all'eventuale annullamento in autotutela del decreto del 5 giugno 2017 di aggiudicazione della gara».

UN MESE
Si tratta di un procedimento disciplinato per legge che durerà 30 giorni. « Un atto dovuto per accertare i fatti a seguito delle importanti criticità emerse» ha aggiunto il ministro, che per il momento non interrompe le trattative. «Domani - ha confermato Di Maio - incontrerò i vertici di ArcelorMittal per proseguire il confronto sull'aggiornamento della loro proposta». Di Maio ha anche annunciato che «molto presto» convocherà i sindacati.
E proprio dai sindacati ieri sono arrivate reazioni contrastanti alle indiscrezioni sulla controproposta di Arcelor. La Fim-Cisl di Taranto apprezza i «segnali di apertura». Dal leader nazionale Fim, Marco Bentivogli, arriva una richiesta di «chiarezza» rivolta soprattutto al ministro: «È ora di interrompere lo scaricabarile: se ci sono vizi nella gara la si annulli, altrimenti riaprire immediatamente il negoziato sindacale fermo da due mesi. L'incertezza sta rallentando gli interventi ambientali, azzerando ogni manutenzione e sta facendo perdere quote di mercato». bentivogli è particolarmente critico sui 30 giorni annunciati dal ministro per il procedimento di verifica per un eventuale annullamento dell'aggiudicazione.

LA CLAUSOLA
Anche in casa Uilm c'è agitazione. Il numero uno Rocco Palombella, teme accordi bilaterali che escludono il sindacato e chiede «un vero confronto e una soluzione occupazionale per tutti i 14.000 lavoratori». Molti i dubbi, su quest'ultimo punto, sulla formula utilizzata per la cosiddetta clausola di salvaguardia. ArcelorMittal si dichiara disponibile a «supportare, nell'ambito della procedura sindacale (ex.47) insieme a tutte le parti interessate, il raggiungimento di un'idonea soluzione da definire nell'eventuale accordo sindacale per ciascuno degli attuali dipendenti» di Ilva. Quel verbo, «supportare», per i sindacati, lascia troppo spazio per divincolarsi.
Sarà una delle prime modifiche chieste in sede di trattativa, caso mai il ministro Di Maio dovesse decidere di dare un nuovo fischio di inizio.
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