«Questa è una sequenza che continua ed è presto per rilassarsi», ha detto all'Ansa il presidente della Commissione Grandi Rischi, Sergio Bertolucci, riferendosi alla sequenza sismica iniziata il 24 agosto. «Ci preoccupa - ha aggiunto - che ci siano ancora faglie silenziose da molto tempo, alcune da secoli, e che abbiano subito un aumento di stress». Per il presidente della Commissione Grandi Rischi è quindi necessario «mantenere alta l'attenzione» e «di qui al prossimo terremoto lavorare per limitare la vulnerabilità delle strutture e per salvare vite umane».
Sul rischio di nuovi sismi è intervenuto anche l'Ingv: «Non sappiamo quanta possa essere l'energia ancora da liberare, ma è più che legittimo dire che non è da escludere un evento più importante, ma non è possibile dire quando», ha detto all'Ansa il presidente dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Carlo Doglioni.
Nella zona colpita dai quattro terremoti di magnitudo superiore a 5 del 18 gennaio, ha detto ancora Doglioni, «si è riscontrata delle sismicità alla fine del 2009 e poi una sorta di lacuna tra questa zona e la parte più meridionale. In questa zona di silenzio sismico era da attendersi che quel volume si sarebbe attivato, con quei 4 eventi. Ora non sappiamo quanta energia resti la liberare».
La zona colpita, ha detto ancora, «è potenzialmente instabile perché gli elementi adiacenti si sono mossi di recente», ha aggiunto riferendosi al terremoto del 2009: «sulla scala dei tempi geologica - ha rilevato, sette anni sono un istante». Anche per il sismologo Alessandro Amato, dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), alla luce alla storia sismica di quell'area, «non sorprenderebbe se si verificasse una scossa di intensità pari o superiore a quelle avvenute».
Per Doglioni «un ente di ricerca normale non può trovarsi con un bilancio in rosso, deve avere un bilancio che permetta di fare ricerca», senza parlare delle «400 persone precarie, 150 delle quali sono ricercatori a tempo determinato, che non sanno che cosa succederà a fine contatto. È una situazione che ho ereditato e per la quale sto cercando di proporre soluzioni alternative».
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Newsletter Utilità Contattaci
Logout