Siracusa, un altro avvertimento al sindaco dem, Giancarlo Garozzo: gli bruciano l'auto sotto casa

Giancarlo Garozzo, sindaco di Siracusa, vittima dell'ultima vile intimidazione da parte della criminalità locale
di Mario Meliadò
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Mercoledì 15 Novembre 2017, 17:45 - Ultimo aggiornamento: 19:29
Non era la prima, ma stavolta un’intimidazione davvero inquietante è stata rivolta al sindaco di Siracusa Giancarlo Garozzo: in pieno giorno,  ignoti hanno dato alle fiamme la sua Range Rover non lontano da casa, mentre il primo cittadino si trovava a Roma per impegni istituzionali.
Secondo alcune indiscrezioni, alcuni passanti avrebbe visto due giovani allontanarsi a bordo di uno scooter (che, particolare potenzialmente rivelatore, aveva lo “stop” fuori uso), incendiare l’autovettura e andar via sùbito.
 
All’arrivo dei Vigili del fuoco le fiamme erano già altissime e s’erano impadronite del veicolo, ma il loro tempestivo intervento ha impedito che la jeep (in realtà, di solito utilizzata dalla moglie di Garozzo) finisse completamente distrutta.
I Carabinieri del Comando provinciale, dal canto loro, stanno cercando di ricostruire l’accaduto e le possibili ragioni di un atto incendiario che arriva dopo le bombe-carta che avevano arrecato seri danni all’esercizio commerciale di un coiffeur e ad alcune paninerie. S’indaga su ogni fronte, senza tralasciare le inchieste che hanno visto Giancarlo Garozzo indagato insieme ad altre 14 persone per la raccolta di presunte firme fasulle alle Comunali di quattro anni fa che lo videro trionfare. Qualcuno vocifera di un gruppo criminale emergente che vorrebbe mettere il proprio "bollino" su eventi clamorosi. Ma soprattutto, l’attenzione si concentra per forza di cose sulla possibile reazione della mafia all’etica di un sindaco che solo tre giorni fa aveva espressamente chiesto ai commercianti di denunciare ogni richiesta di “pizzo”.
 
Secondo il componente renziano della direzione nazionale del Pd, che ha immediatamente fatto sapere che il suo impegno politico e amministrativo continuerà regolarmente, si tratterebbe di «una sfida lanciata all’intera comunità siracusana con lo scopo d’intimidirla e di mortificarla». Ma Siracusa, mette in chiaro l’amministratore, «saprà reagire al tentativo sfrontato della criminalità di spargere la paura per trarne vantaggi».

Nella nota stampa diffusa appena appreso del vile episodio ampio, poi, il riferimento alla «gestione del Comune trasparente e libera da condizionamenti» che Giancarlo Garozzo ascrive alla propria Amministrazione, lanciandosi a ipotizzare un possibile movente dell’“avvertimento”: «Le scelte di questi 4 anni, le numerose gare d’appalto che hanno rotto il sistema delle proroghe nell’affidamento dei servizi, l’opposizione ai gruppi che volevano portare l’Ente alla bancarotta sono la conferma che la nostra Amministrazione ha sempre lavorato nell’interesse della collettività senza preoccuparsi di dare fastidio a qualcuno», asserisce il sindaco. Che oggi, tornato frettolosamente a Siracusa, ha aggiunto: «C'è amarezza, ma non preoccupazione. E sono ancòra più "arrabbiato" di prima per quano sta accadendo qui». 
E domani in Prefettura avrà luogo una riunione del Cosp (il Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica).
 
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