Brescia, neonato ucciso da un batterio preso in ospedale: altri 8 bimbi contagiati

Brescia, neonato ucciso da un batterio preso in ospedale: altri 8 bimbi contagiati
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Sabato 11 Agosto 2018, 13:15 - Ultimo aggiornamento: 12 Agosto, 16:20

Un neonato è morto agli Spedali civili di Brescia a causa del batterio serratia marcescens. E altri 10 neonati sono stati contagiati. Il bimbo, nato prematuro da una coppia bresciana, era ricoverato anche con il gemellino che pure avrebbe contratto il batterio. I carabinieri del Nas hanno acquisito tutta la documentazione medica.

Sarà ora l'autopsia disposta dalla procura di Brescia, che ha aperto un'inchiesta contro ignoti, a stabilire le cause esatte del decesso del neonato. Il piccolo il 20 luglio avrebbe contratto il batterio serratia marcescens, che ha resistito alle cure antibiotiche. Il piccolo, nato prematuramente da una coppia bresciana, era ricoverato nel reparto di patologia neonatale dell'ospedale bresciano con il gemellino, che avrebbe contratto l'infezione a sua volta ma che starebbe rispondendo alle cure. Sarebbero complessivamente otto i neonati infettati dal virus che, si contrae in ambito ospedaliero. I bambini sono ricoverati in terapia intensiva e le loro condizioni sono stabili.

«Presso il reparto di Terapia Intensiva Neonatale dell'ASST Spedali Civili di Brescia si è sviluppato un focolaio epidemico di infezione/colonizzazione da Serratiamarcescens, caratterizzato da tre casi di sepsi neonatale, un'infezione delle vie urinarie e sei casi di colonizzazione», ovvero in tutto dieci casi. Lo rende noto la direzione degli Spedali civili di Brescia.

«Il 20 luglio - spiega l'ospedale bresciano - è stata identificata una condizione di malattia da Serratiamarcescens in due neonati, con isolamento del germe da emocolture (del 18 e 19 luglio) ed a un terzo neonato sono stati riscontrati segni clinici di congiuntivite, con isolamento del microrganismo da tampone oculare (effettuato il 19 luglio). I primi due casi diagnosticati sono andati progressivamente migliorando ed attualmente sono in via di risoluzione, purtroppo il terzo paziente ha sviluppato segni clinici da shock settico ed un quadro clinico che è progressivamente peggiorato e, nonostante la terapia antibiotica a largo spettro e tutte le cure intensive prestate ha cessato di vivere».

Sono stati poi altri i casi diagnosticati: «Attualmente - scrive il Civile - dei dieci neonati positivi per Serratia 6 sono ancora degenti. E dei restanti 27 degenti risultati negativi allo screening 10 sono stati dimessi e 17 sono ancora ricoverati».

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