Blitz contro il pizzo nel Casertano, ecco come agiva il clan del racket

Blitz contro il pizzo nel Casertano, ecco come agiva il clan del racket
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Martedì 8 Aprile 2014, 11:55 - Ultimo aggiornamento: 9 Aprile, 11:37
Colpo al clan del racket nel Casertano, estensione dei Casalesi sul fronte del pizzo ai negozianti.

Undici persone sono state arrestate al termine del blitz eseguito dai carabinieri a Mondragone (Caserta) contro il locale clan camorristico denominato Fragnoli-Gagliardi. I reati contestati a vario titolo nell'ordinanza di custodia cautelare (otto in carcere e tre ai domiciliari, ndr) emessa dal Gip di Napoli su richiesta della DDA sono le lesioni personali, il danneggiamento, l'estorsione, il porto e la detenzione in luogo pubblico di armi da fuoco, tutti con l'aggravante mafiosa. Per altri tre persone è stato disposto il divieto di dimora.



L'indagato Giovanni Cascarino, esponente di rilievo del clan, è attualmente latitante all'estero, mentre altri presunti affiliati erano già in cella, si tratta di Alessandro Sbordone, Achille Pagliuca, Antimo Verde e Antonio Sciaudone.
L'indagine, iniziata nel 2012, si è avvalsa della collaborazione di due imprenditori di Mondragone costretti a pagare il pizzo, ovvero il titolare di un'agenzia di assicurazioni, obbligato a emettere polizze assicurative per le auto e le moto degli indagati senza alcun compenso, e un commerciante di abbigliamento, che ha pagato la tangente di circa duemila euro per poter aprire la nuova attività. Dall'inchiesta è emerso che Giovanni Cascarino dall'estero dava ordini agli affiliati arrivando a commissionare a due degli indagati, Alessandro Sbordone e Salvatore Aliberti, il pestaggio di uno straniero che aveva osato parlare ad altre persone della sua vita privata.
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