Uno sguardo nei paraggi, ma l'addetto al trasporto in cimitero non si vede. Sono gli stessi parenti a segnalare la cosa con una lettera al Gazzettino. «Un po’ abbiamo aspettato - scrivono - poi su suggerimento di un signore siamo andati al bar per chiamare l'autista, che nel frattempo stava giocando con le slot machine. L'autista, arrivato al carro funebre, ha cercato di giustificarsi, dicendo che aveva dei bisogni fisiologici, ma uomini che erano al bar hanno confermato che l'uomo stava passando il tempo con le macchinette».
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