Migranti, Alfano: possibile nuova ondata di sbarchi in Puglia

Angelino Alfano
di Claudia Guasco
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Sabato 19 Marzo 2016, 12:48 - Ultimo aggiornamento: 16:22
dal nostro inviato
CERNOBBIO L'allarme immigrazione, con una possibile ondata di sbarchi in Puglia, resta alto. «Se non non si stabilizza la Libia e non si fa un discorso serio sulla Siria, il Mediterraneo resta una polveriera», avverte il ministro dell'Interno Angelino Alfano. Dal palco di Confcommercio, nel secondo giorno di forum sulle rive del lago di Como, il ministro parla di migranti, terrorismo, illegalità. E sottolinea che per il nostro Paese l'accordo siglato ieri a Bruxelles con la Turchia è «molto vantaggioso», perché evita il rischio che si apra una rotta adriatica e può creare un precedente favorevole per la Libia.

ROTTA ADRIATICA
Sui rifugiati «abbiamo avuto la dimostrazione che i fatti ci stanno dando ragione: ne abbiamo 110 mila nel nostro sistema di accoglienza, in Germania un milione, in Grecia più di un milione, in Turchia due milioni», afferma il ministro. «Oggi l'Europa è davanti alla sfida di realizzare le cose già decise: costruire dei centri dove stabilire chi è profugo e chi irregolare, distribuirli i primi equamente in Europa e rimandare nei Paesi d'origine chi non ha diritto». 

Gli esiti dell'intesa con Istanbul, spiega Alfano, «sono incoraggianti perché lavorare bene con la Turchia significa ridurre i rischi dalla rotta balcanica. Questo è un vantaggio anche per noi, perché se la rotta balcanica alimenta un flusso verso nord e poi quel flusso viene stoppato da muri e barriere, nazionali ci potrebbe essere una riapertura della rotta adriatica». Obiettivo del governo italiano è che «un precedente di questo genere, cioè soldi a un Paese che dà una mano, possa valere per la Libia se e quando ce ne sarà la necessità, dal momento che riteniamo che la nostra priorità sia la stabilizzazione della Libia». Certo serve tempo e una risoluzione dei problemi alla radice «che sono la guerra in Siria e l'instabilità libica che alimenta la rotta del mediterraneo centrale: se riusciremo a bloccare e nel contempo risolvere queste due criticità avremo ottenuto un grande risultato».

ALLARME ROSSO
Altro fronte caldo è la lotta al terrorismo, secondo il ministro l'arresto a Bruxelles di Salah Abdeslam, «è una risposta efficace anche se non immediata». E il livelllo dell'allerta in Italia «è talmente elevato che non ha molto margine per essere ulteriormente alzato. Noi lavoriamo giorno e notte con un'attività di prevenzione che significa perquisizioni, intercettazioni, espulsioni, controlli di veicoli e di navi. Fin qui ha funzionato e speriamo continui a funzionare». L'ultimo caso è avvenuto solo ventiquattr'ore fa, ricorda il ministro. «E' quello dell'espulsione di un soggetto che si era radicalizzato. L'ho buttato fuori dal Paese per motivi di sicurezza nazionale».

Sicurezza, aggiunge Alfano, che significa anche lotta all'illegalità, «una zavorra al sistema economico, una grande violenza al principio di libera concorrenza. Noi viviamo nel Paese del severamente vietato, in quale altro Paese al mondo prima di un divieto c'è un avverbio di modo?». Eppure, ricorda Alfano, la legge Severino prevede pene alte e il sistema burocratico è costantemente monitorato, ma si continua a rubare. «Ho tanti amici commercianti che hanno dovuto affrontare una crisi economica cominciata nel 2007 e dalla quale solo ora pare ne stiamo uscendo. E' durata come due guerre mondiali, non abbiamo sentito il rumore delle bombe ma quello delle saracinesche abbassate e gli spari di chi è morto di debito».

LOTTA ALLA CONTRAFFAZIONE
E' quindi inaccettaile che «chi va contro la crisi chiedendo licenze e pagando le tasse si trovi accanto al negozio la bancarella abusiva con merce contraffatta, che fa concorrenza illegale e fa saltare le regole del mercato». Dal ministero dell'Interno sono stati inviati ai prefetti protocolli anti contraffazione, «lo Stato deve fare paura a chi vuole commettere un reato e i risultati ci sono stati: tra gennaio e settembre 2015 abbiamo sanzionato oltre 34.700 persone, sequestrato 244 milioni articoli contraffati per 716 milioni di euro».

Il tema dello sviluppo del Mezzogiorno, rileva Alfano, dovrebbe essere maggiormente presente nell'agenda del governo, che se ne è occupato «con politiche di incentivi, di favori, di investimenti piu o meno falliti, ma c'è il primo pilastro senza il quale il sud non andra mai da nessuna parte: la legalita e la sicurezza». Perché nessuno investe «sotto la minaccia dell'estorsione e del pizzo: la nostra missione non è solo mandare in galera i criminali, che lo mettono in conto, ma anche levargli case e beni. E questo sta funzionando».
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