Agrigento, mazzette in cambio di favori: arrestati direttore e funzionario Agenzia delle entrate

Agrigento, mazzette in cambio di favori: arrestati direttore e funzionario Agenzia delle entrate
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Giovedì 10 Dicembre 2015, 10:27 - Ultimo aggiornamento: 11 Dicembre, 18:11
Mazzette in cambio di favori e annullamenti di accertamenti dell'agenzia delle entrate. È quanto scoperto dalla
guardia di finanza di Agrigento che sta eseguendo quindici misure cautelari, tra arresti, domiciliari e divieti di soggiorno. In carcere anche un funzionario dell'Agenzia delle entrate, Vincenzo Tascarella, accusato di avere
intascato una somma di denaro da una società. L'inchiesta è coordinata dalla Procura di Agrigento.  «Nella sua
qualità di pubblico ufficiale - scrive la Procura - accettava la promessa di una somma di denaro per omettere atti del proprio ufficio e/o per compiere atti contrari ai propri doveri d'ufficio. Tascarella accettava la promessa della somma di denaro per favorire l'annullamento dell'avviso di accertamento da lui stesso emesso con un provvedimento di autotutela, piegando la propria funzione istituzionale di funzionario dell'agenzia delle Entrate all'interesse della società contribuente».

Oltre a Vincenzo Tascarella la Guardia di Finanza ha arrestato anche l'ex dirigente dell'Agenzia delle Entrate di Agrigento Pietro Pasquale Leto e l'imprenditore Marco Campione, presidente di Girgenti Acque, la società che gestisce il servizio idrico ad Agrigento, sottoposto agli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico.
Delle quindici misure cautelari, quattro sono in carcere, sette agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, due di
presentazione alla sezione di polizia giudiziaria dei carabinieri di Agrigento e altrettanti di divieto temporaneo di esercizio della professione. L'operazione è stata eseguita dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di
Finanza di Agrigento. L'indagine è coordinata dal Procuratore della Repubblica Renato Di Natale, dell'aggiunto Ignazio Fonzo e del sostituto Andrea Maggioni.

L'Agenzia delle Entrate della Sicilia «assicura la piena collaborazione» con la Procura titolare dell'inchiesta che ha portato all'arresto di un dirigente e quattro dipendenti dell'Ufficio di Agrigento con l'accusa di corruzione e falso.
L'Agenzia «condanna con fermezza qualsiasi comportamento disonesto e punisce duramente i colpevoli, a difesa dell'onorabilità di tutti i funzionari che operano quotidianamente con onestà e impegno». Inoltre, le Entrate sottolineano che stanno «assumendo tutti i provvedimenti contemplati dalla disciplina legale e contrattuale, a partire dalla sospensione obbligatoria del servizio fino al licenziamento e alla costituzione di parte civile nel processo penale».
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