La consapevolezza è che la strada imboccata dalla Lega elettoralmente parlando «è un disastro», per questo motivo «questo governo può essere solo a tempo», e la scadenza porta sempre di più la data del 2022. Salvini rende espliciti i tanti ragionamenti di questi giorni con i suoi: «Stiamo pagando come Lega l'appoggio a Draghi», ha detto molto chiaramente. E nel suo intervento agli Stati generali dei consulenti del lavoro ha spiegato il motivo della sua adesione. «Per me il partito viene dopo il Paese». Ed ancora: «Stare fianco a fianco con Pd e 5Stelle è un sacrificio che sosteniamo in questo momento di emergenza».
L'immagine è quella di un partito prigioniero di questa situazione, insofferente ma costretto a sostenere l'esecutivo per partecipare alla ricostruzione del Paese. Matteo, dunque, in una veste istituzionale, più Lega di governo che di lotta, che per avere la patente di affidabilità e credibilità ha fatto buon viso a cattivo gioco. Ma il segretario del partito di via Bellerio è anche convinto che stia diventando sempre più insostenibile restare agganciato al governo.
E non solo per la stretta sul super Green pass. «Quando arriva la variante africana e intanto sbarcano 500 migranti che arrivano dal continente africano io qualche interrogativo me lo pongo», il refrain. I segnali che invia l'ex ministro dell'Interno sono della serie «Draghi porti a casa la manovra e cominci a mettere a terra il Pnrr poi meglio andare a votare». Quando? Ottobre è la data più gettonata tra gli ex lumbard ma dipenderà dalla pandemia, non sarà facile smarcarsi. «Salviamo questo paese e poi andiamo a vincere con il centrodestra», si limita a dire il Capitano. Spinto da una parte della Lega che avalla una tesi netta: «Più si va avanti e più è dura, non si può reggere così». E frenato, invece, dall'ala governista, secondo la quale in questa fase bisogna mettere da parte toni da campagna elettorale, perché dice un big del Carroccio più parla e più perde voti.
Ora, è vero che Giorgetti era il primo a voler disertare il Cdm che ha dato il via libera al super Green pass anche in zona bianca, ma appare difficile tirarlo per la giacchetta e metterlo sullo stesso piano dell'atteggiamento critico di Salvini.
TURBOLENZE IN ARRIVO
«Le turbolenze che ci sono state all'interno della maggioranza mettono a rischio il percorso ordinario dell'approvazione della manovra bilancio», riflette il vicesegretario del Pd, Provenzano. I dem non escludono affatto di monetizzare il consenso delle amministrative nelle urne già il prossimo anno, a frenare sono soprattutto Forza Italia, M5S e, in verità, la stragrande maggioranza dei singoli parlamentari.
Gli incontri che Draghi avrà la prossima settimana con i delegati dei partiti saranno, quindi, la cartina da tornasole di quello che potrà succedere all'inizio del 2022. Salvini, dal canto suo, sta cercando di intestarsi la riforma fiscale e di porre fine al reddito di cittadinanza: «Abbiamo sbagliato ad approvarlo». Insiste sulla rottamazione delle cartelle esattoriali e su una riduzione delle tasse sulle bollette, difende la riforma dell'Irpef dagli assalti della Meloni, chiederà a Draghi più coraggio sulla flat tax, rilancia sulla necessità di reintrodurre i voucher, dice che «sull'Irap abbiamo portato a casa un miliardo anche se con 3 si sarebbero aiutate tutte le partite Iva». Le prossime partite sono rinviate. «Ma Draghi taglia corto un ex lumbard ha capito che il tempo sta finendo».
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Newsletter Utilità Contattaci
Logout