Salvini-Di Maio, è scontro su tutto: alta tensione sugli inceneritori

Salvini-Di Maio, è scontro su tutto: alta tensione sugli inceneritori
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Venerdì 16 Novembre 2018, 12:00 - Ultimo aggiornamento: 17 Novembre, 11:44

Non si placa lo scontro sui rifiuti in Campania fra il capo leghist Matteo Salvini e il leader 5 stelle Luigi Di Maio.

«A me dispiace che Salvini abbia deciso di lanciarsi in questa polemica e di creare tensioni nel governo», ha detto oggi Luigi Di Maio rispondendo ai giornalisti sulla vicenda degli inceneritori dopo i nuovi attacchi del leader leghista, Matteo Salvini. «Sono dispiaciuto di questa polemica sugli inceneritori - ha aggiunto - perché si fonda su un tema che non essendo nel contratto di governo non si pone. Abbiamo un ministro dell'ambiente che ha scoperto la Terra dei fuochi e conosce la Campania, quindi affidiamoci a lui. Lì ci vive la mia famiglia sono la persona più preoccupata».

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«Gli inceneritori li dovrebbero scegliere i sindaci e la regione ma tutti dicono di no. Quindi li faremo. E "senza ceppa"», aveva detto oggi il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, durante la registrazione del programma Nemo su Raidue negli studi di Cinecittà a Roma, parafrasando ironicamente l'espressione usata ieri dal leader grillino.

«Ho passato ieri la giornata a Napoli ed erano tutti preoccupati per salute. Devi fare delle strutture; perché in Lombardia ci sono 13 impianti e in Campania uno? Il rapporto non può essere di tredici a uno», ha detto ancora Salvini. «Non c'è nel contratto? Vallo a spiegare ai bambini che respirano merda. Emergenza? Non lo dico io ma quando il capo dei vigili mi dice che c'è il rischio di tornare alla situazione di 10 anni fa devo fare qualcosa».

«La percentuale di raccolta differenziata in Campania è quasi 20 punti inferiore a quella di altre regioni italiane. Nel 2016 la Campania ha esportato in Italia e in Europa 300mila tonnellate di rifiuti con una spesa per decine di milioni di euro. Da anni non ci sono interventi. In Lombardia ci sono ben tredici termovalorizzatori che non inquinano ma producono energia e ricchezza: chi dice sempre e solo dei "No" provoca roghi tossici e malattie», ha continuato Salvini. «Mi chiedo: qual è la soluzione per tutelare la salute dei campani, che peraltro pagano la tassa per i rifiuti?», ha proseguito.

«Non mi piace che si arrivi qui e si dica al sindaco di Napoli di mangiarsi i rifiuti. Nessuno parla così al sindaco di Napoli che comunque è il sindaco della Capitale del Sud Italia, capitale fondamentale del Mediterraneo. Da questo punto di vista nessuno passa», ha affermato il presidente della Camera Roberto Fico. 

«E' uno schiaffo forte a questa città e a questa Regione arrivare qui e dire che ci vuole un termovalorizzatore a provincia dopo le lotte che sono state fatte e dopo l'avanzamento delle nuove tecnologie», ha aggiunto Fico. «Ve lo assicuro, non si farà neanche un inceneritore in più ma molti più impianti di compostaggio per la frazione umida dei rifiuti solidi urbani, più differenziata e più impianti di trattamento meccanico manuale dove si ricicla il tutto».

«In questa regione - ha proseguito il presidente della Camera - abbiamo bisogno di impianti di compostaggio, di trattamento meccanico manuale, di raccolta differenziata porta a porta, di riciclo, di riutilizzo e di riduzione a monte dei rifiuti. Di questo abbiamo bisogno, fuori dalla logica dei termovalorizzatori. E se dopo tanti anni lo dobbiamo ridire, lo diciamo ancora più forte, e siamo pronti a lottare per questo».

Nuovi inceneritori in Campania? «Non c'è nessun margine di trattativa. Non c'è assolutamente bisogno di nuovi termovalorizzatori», ha detto il ministro per il Sud, Barbara Lezzi. «I termovalorizzatori sono il passato, non un investimento che guarda al futuro. Sui rifiuti si è fatta tantissima ricerca e noi dobbiamo partire da lì, da una visione
virtuosa dell'ambiente che possa finalmente apportare del benessere alla salute dei cittadini».

 

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