Emanuele Pozzolo indagato anche per porto abusivo d'armi. Dallo stub tracce più sui vestiti che sulle mani

Guai ancora in vista per il deputato di FdI Emanuele Pozzolo che adesso è indagato per porto abusivo di armi. La sua mini pistola che ha sparato durante la festa di Capodanno a Rosazza è da collezione e quindi con il divieto di portarla in giro. Il test dello stub ha rivelato tracce in primis sui vestiti

Emanuele Pozzolo indagato anche per porto abusivo d'armi. Dal test dello stub tracce più sui vestiti che sulle mani
di Monica De Chiari
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Giovedì 25 Gennaio 2024, 17:54 - Ultimo aggiornamento: 17:56

La vicenda che ha coinvolto Emanuele Pozzolo non è ancora finita, anzi forse peggiorata. Il deputato, sospeso dal suo partito Fratelli d’Italia, è ora indagato dalla Procura di Biella anche per porto abusivo di armi nell’ambito dell’inchiesta sul ferimento di Luca Campana alla festa di Capodanno a Rosazza.

Il motivo della nuova accusa

La nuova accusa deriva dal fatto che la mini-pistola da cui è partito il colpo e di proprietà di Pozzolo, sia un’arma da collezione e in quanto tale, il parlamentare avrebbe dovuto lasciarla a casa e non portarla con sé, a prescindere dal regolare porto d’armi.

Il nuovo capo d'imputazione della procura di Biella per Emanuele Pozzolo dunque si somma alle già presenti accuse di  lesioni colpose, accensioni pericolose e omessa custodia di armi. L'arma in questione è una pistola revolver marca North American Arms Provo Ut calibro 22 long rifle, ovvero una mini-pistola, di una decina di centimetri, tanto piccola da potere stare chiusa in una mano. Era stata sequestrata a Pozzolo subito dopo gli eventi del Capodanno insieme alle munizioni e al proiettile che era stato estratto dalla coscia del ferito. La questione della licenza relativa all’arma, in ogni caso è solo uno degli aspetti su cui si dipana l’inchiesta. Il tema più rilevante è capire chi abbia sparato. L'esito dell'esame dello stub ha evidenziato la presenza di tracce di polvere da sparo sulle mani di Pozzolo, ma soprattutto sui suoi vestiti, ma secondo la difesa, affidata all’avvocato Andrea Corsaro, il fatto che ci siano “più particelle sui vestiti che sulla mano indica che era accanto a chi ha sparato ma non ha esploso lui il colpo”.

Le opposizioni all'attacco 


Il dibattito oltre che giuridico, è inevitabilmente anche politico, dato che oltre a un deputato è coinvolto il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro, presente all’ormai famosa festa di Capodanno. Sul caso e soprattutto dopo le ultime rivelazioni, le opposizioni incalzano. Enrico Borghi, senatore di Italia Viva, ha rivolto un appello sui social a Emanuele Pozzolo: “Dica la verità. Non abbia paura di dire lui la verità perché tanto se non la dice lui, verrà fuori comunque. Non abbia paura di Delmastro e del suo giro stretto. Tutti abbiamo capito che Pozzolo ha paura di dire la verità. Quello che non sappiamo è il perché. Coraggio, onorevole Pozzolo. La verità, in una repubblica democratica, non fa e non deve far paura”. 


Ora si attendono le conclusioni della consulenza balistica, affidata dalla procura alla specialista Raffaella Sorropago. Dalla Procura, comunque, si puntualizza che lo Stub «dovrà essere valutato e compendiato» con gli altri accertamenti tecnici. Emanuele Pozzolo continua a dichiararsi innocente senza aver mai abbandonato la versione per la quale non è stato lui a far partire il colpo. Nulla è dunque ancora certo, se non che il suo spazio di manovra, sia politico che giuridico, si assottiglia sempre di più. 

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