Pnrr, bonus da 1,4 miliardi destinato alle famiglie per l’efficientamento energetico delle case

Alle aziende incentivi per le rinnovabili

Pnrr, bonus da 1,4 miliardi destinato alle famiglie per l’efficientamento energetico delle case
di Luca Cifoni
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Sabato 25 Novembre 2023, 22:31 - Ultimo aggiornamento: 26 Novembre, 12:19

Le risorse complessive sono cresciute di circa 3 miliardi, da quota 191,5 a 194,3, grazie soprattutto all’utilizzo dei fondi Ets (il sistema di scambio di quote di emissione). Ma l’intesa con l’Unione europea annunciata venerdì ha permesso anche e soprattutto di rivedere la composizione del Pnrr del nostro Paese, con l’obiettivo dichiarato di concentrare le erogazioni sui progetti con buone possibilità di essere realizzati. Il Piano comprende ora una missione in più, relativa all’iniziativa europea Repower Eu e finalizzata quindi alle tematiche energetiche.

Le misure di investimento sono concentrate in sette grandi capitoli.

Il più consistente è quello relativo alle imprese, che vale 12,4 miliardi di euro. Circa metà di queste risorse vanno al pacchetto Transizione 5.0, che vale 6,3 miliardi, destinate ad arrivare al mondo produttivo sotto forma di credito d’imposta. In ballo sia la transizione digitale sia quella ecologica, quest’ultima in particolare con i beni necessari all’autoproduzione e al consumo di energia prodotta da fonti rinnovabili.

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LA COMPETITIVITÀ

Sempre per la transizione ecologica, ma con un’attenzione particolare alla competitività e resilienza delle filiere strategiche, c’è un’ulteriore rilevante voce da 2,5 miliardi. Altri 2 miliardi andranno ai contratti di filiera nei settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo. Il progetto “Parco agrisolare” riceverà invece 850 milioni: ne beneficeranno le aziende agricole e di allevamento per installare pannelli fotovoltaici, sistemi di gestione intelligente dei consumi elettrici ed accumulatori, tetti energetici. Per l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili le piccole e medie imprese avranno a disposizione 320 milioni sotto forma di sovvenzioni. Quanto al turismo, ci sarà un fondo tematico Bei (Banca europea degli investimenti) del valore di 308 milioni, che punta a sostenere la competitività del settore.

Il capitolo famiglie si concretizza in un fondo da quasi 1,4 miliardi per i nuclei a basso reddito e giovani: obiettivo l’efficientamento energetico di immobili di edilizia pubblica e condomini. Il nuovo strumento dovrebbe essere progettato in modo da evitare le problematiche emerse con il superbonus. A questa macro-voce può essere abbinata quella incentrata sui giovani: in tutto poco più di 700 milioni. Le due misure più significative sono quelle relative ai posti letti per gli studenti universitari (60 mila nuovi posti letto entro il 2026 con 238 milioni in più) e alle borse di studio per l’accesso all’università (308 milioni). Altre risorse andranno al supporto delle start up ed all’attivazione di corsi di dottorato triennali in materia di pubblica amministrazione e patrimonio culturale.

Il capitolo Reti e infrastrutture ha una valenza finanziaria di 5,2 miliardi, di cui 1,8 per la realizzazione ed il rafforzamento strategico di reti elettriche e per il gas in diverse aree del Paese. Circa 1 miliardo servirà per il finanziamento di interventi finalizzati alla riduzione delle perdite idriche, anche attraverso la digitalizzazione delle reti, 1,2 sono destinati all’acquisto di nuovi treni ad emissioni ridotte, per il servizio nazionale e quello regionale. Ci sono poi 900 milioni per la messa in sicurezza degli edifici scolastici e l’estensione del tempo pieno e 400 per l’elettrificazione delle banchine portuali.

DOMANDA E OFFERTA

In materia di lavoro verrà incrementata con 1 miliardo la dotazione del programma Gol (garanzia occupabilità lavoratori) in particolare per correggere il disallineamento tra domanda e offerta di competenze professionali.
Il capitolo Salute (è la missione 6) si potrà avvantaggiare di 750 milioni concentrati sull’assistenza domiciliare integrata e la telemedicina: nello specifico dovrebbe essere ampliata la dotazioni di grandi apparecchiatura delle strutture ospedaliere e di quelle della medicina territoriale.
Infine ci sono 1,2 miliardi per i territori colpiti dalle alluvioni del 2023 in Emilia-Romagna, Toscana e Marche: saranno usati per la difesa idraulica, il ripristino della viabilità, del patrimonio residenziale pubblico, di scuole e ospedali.

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