Papa Francesco, al via la lobby di tutte le università cattoliche contro la cultura gender: «Famiglia è tra uomo e donna»

Papa Francesco, al via la lobby di tutte le università cattoliche contro la cultura gender: «Famiglia è tra uomo e donna»
di Franca Giansoldati
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Mercoledì 31 Maggio 2023, 10:38

Città del Vaticano - Con buona pace dei nuclei arcobaleno e del mondo Lgbt+, in Vaticano è maturata la scelta di agire per difendere le famiglie formate da una donna e un uomo, una realtà ormai minacciata da correnti di pensiero fortissime, trasversali e, soprattutto globali basate sulla cultura del gender. Siccome la sfida è mondiale, ha spiegato il Papa (anche quando ha incontrato due settimane fa la premier Giorgia Meloni agli Stati Generali sulla natalità), il Vaticano ha studiato un piano per una capillare rete culturale, sociale e politica capace di orientare le politiche nelle varie nazioni. Insomma l'embrione di quella che si presenta già come una lobby. Per ora tutto è a livello progettuale ma il piano è partito ed è destinato a crescere concretamente. Obiettivo: contrastare quelle correnti basate sul gender che sono portatrici di un indebolimento generale dei nuclei familiari tradizionali.

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Il maxi piano studiato da Papa Francesco si chiama Family Global Compact ed è stato accompagnato da un suo messaggio in diverse lingue. «Nella famiglia si realizzano gran parte dei sogni di Dio sulla comunità umana. Non possiamo rassegnarci al suo declino in nome dell’incertezza, dell’individualismo e del consumismo, che prospettano un avvenire di singoli che pensano a sé stessi. Non possiamo essere indifferenti all’avvenire della famiglia, comunità di vita e di amore, alleanza insostituibile e indissolubile tra uomo e donna».

I nuclei familiari, ha ribadito per l'ennesima volta il pontefice, non sono composti da persone dello stesso sesso, ma - ha precisato - sono formati da due individui di sesso opposto che generano figli. Tra l'altro proprio in questi giorni Bergoglio ha condannato anche la pratica dell'utero in affitto (che non ha mai definito maternità surrogata, terminologia in vigore certamente più soft e digeribile per l'opinione pubblica). La ha descritta come «una pratica inumana, dove le donne sono sfruttate e i bambini trattati come merce».

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LOBBY

Papa Francesco per far decollare la lobby cattolica a difesa della famiglia formata da uomo e donna ha pensato di fare sinergia.  «Insieme, università cattoliche e pastorale possono promuovere una cultura della famiglia e della vita che, a partire dalla realtà». Gli atenei nel mondo cattolici sono quasi duecento, tra cui anche realtà accademiche molto incisive culturalmente basti pensare all'università Cattolica di Milano, all’Australian Catholic University, al Boston College, e poi la Pontificia Universidad Católica de Chile, la Pontifícia Universidade Católica do Rio de Janeiro, la Sophia University giapponese, la Universidade Católica Portuguesa e la spagnola l’Universitat Ramon Llull. Una rete fondamentale destinata a strutturarsi meglio e fare rete 'anti gender'. 

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Alle università, afferma ancora Francesco, spetta il compito di approfondire i vari aspetti dell'istituto famigliare per sostenerne "l'effettiva importanza" oggi, nel pensiero e nelle azioni. E traccia un quadro della situazione attuale: «Dagli studi condotti emerge un contesto di crisi delle relazioni familiari, alimentato sia da difficoltà contingenti sia da ostacoli strutturali, il che rende più difficile formare serenamente una famiglia in assenza di adeguati supporti da parte della società. Anche per questo molti giovani declinano la scelta del matrimonio in favore di forme di relazioni affettive più instabili e informali. Le indagini, però, mettono pure in luce come la famiglia continui ad essere la fonte prioritaria della vita sociale e mostrano l’esistenza di buone pratiche che meritano condivisione e diffusione a livello globale».

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Nel messaggio, Francesco descrive anche i compiti del Family Global Compact, un programma - osserva - non statico, ma articolato. Il primo passo da fare riguarda l'incentivazione del dialogo tra i centri universitari di ricerca che si occupano delle tematiche familiari; il secondo rafforza il rapporto tra le università e le comunità cristiane. Obiettivo è favorire «la cultura della famiglia e della vita nella società», da cui trarre anche proposte utili alle politiche pubbliche nei vari paesi. 

Francesco conclude il suo messaggio: «La famiglia, ricordiamolo, ha effetti positivi su tutti, in quanto è generatrice di bene comune", è l'intera comunità ecclesiale e civile, dunque, a godere della presenza di famiglie sane che il Papa definisce "una ricchezza insostituibile». 

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