I bambini devono crescere con una mamma e un babbo. Papa Francesco mette dei paletti spiegando che la tendenza che si sta imponendo a livello internazionale e a livello legislativo sulla sessualità liquida, sulla teoria queer che mette in discussione l'identità sessuale degli individui, affermando che è costruita socialmente, va contrastata. In un documento vaticano che non mancherà di scontentare l'ala più liberal della Chiesa ma che, in compenso, verrà apprezzata da tutta quella ampia fetta di cattolici contrari a coppie gay e ad adozioni a coppie gay, si affrontano sotto diversi punti di vista i problemi di natura teologica, educativa, pastorale. Il testo è stato licenziato dalla Congregazione che si occupa delle scuole e delle università cattoliche di tutto il mondo e porta la firma del cardinale Giuseppe Versaldi. Un punto di incontro però con le nuove correnti riguarda la lotta comune contro il bullismo e le violenze di genere.
Diritto. «È quello del bambino a crescere in una famiglia, con un papà e una mamma capaci di creare un ambiente idoneo al suo sviluppo e alla sua maturazione affettiva. Continuando a maturare nella relazione, nel confronto con ciò che è la mascolinità e la femminilità di un padre e di una madre, e così preparando la maturità affettiva».
Chiarimenti. «Sesso e genere non sono più sinonimi e, quindi, concetti interscambiabili, in quanto descrivono due entità diverse. Il sesso definisce l’appartenenza a una delle due categorie biologiche che derivano dalla diade originaria, femmina e maschio. Il genere, invece, è il modo in cui si vive, in ogni cultura la differenza tra i due sessi».
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