Una stretta sui controlli, compatibilmente con le risorse disponibili. La ministra Luciana Lamorgese terrà questa mattina una riunione in remoto con i venti prefetti dei capoluoghi di regione, con il capo della Polizia e con i comandanti generali dei Carabinieri e della Guardia di finanza, per concordare un piano di intervento in vista dell’entrata in vigore del Green pass rafforzato a partire dal 6 dicembre, e della circolazione della variante Omicron che sta facendo alzare il livello di allarme in Italia.
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L'appello alla responsabilità
«È il momento della responsabilità», ha ribadito ieri Lamorgese, continuando a fare appello ai cittadini, alle aziende e ai gestori dei locali, affinché rispettino al massimo le regole. Sa bene, la ministra, che le forze dell’ordine, da sole, non saranno sufficienti per garantire controlli massicci.
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Il potenziamento
Il tema dei controlli
Nessun ricorso ai militari che continueranno a presidiare gli obiettivi sensibili. «Non si può certo fargli controllare i Green pass», spiegano al Viminale. Mentre i sindacati di Polizia insistono: «La coperta è corta». Del resto, anche Lamorgese ricorda «i tagli agli organici fatti ai tempi della spending review: se fossimo di più sarebbe meglio». Si tratta dunque di impiegare nel modo più efficiente il personale a disposizione, ricorrendo al supporto delle polizie locali e liberando il più possibile agenti dal lavoro amministrativo per dedicarli ai servizi di controllo.
Il punto delicato rimane quello del trasporto pubblico. Impensabile ipotizzare verifiche a tappeto su bus e metro (solo a Roma si calcola ogni giorno un volume di 500mila passeggeri). Saranno organizzati - con la collaborazione delle aziende municipalizzate che saranno chiamate a contribuire in sede di Comitato provinciale per l’ordine pubblico - verifiche a campione su capolinea di autobus e fermate della metropolitana, nonché nelle principali stazioni. Sul tavolo c’è, poi, l’ipotesi tornelli per la lettura dei pass, ma non è una soluzione immediata e ha costi che le aziende non sembrano disposte ad accollarsi così, come quelli legati all’incremento del numero di controllori. Impossibile anche mettere un agente in ogni ristorante, bar o piscina: in questi casi la ministra auspica «la collaborazione dei gestori che devono vagliare il pass dei clienti, così come nei cinema viene controllato il biglietto di chi entra».
La relazione
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