Meloni - sindacati, domani l'incontro: sul tavolo inflazione, riforma delle pensioni e flat tax

Landini è contrario alla flat tax e spinge per tassare al 100% gli extra-profitti. Cisl e Uil contrarie a Quota 41

Domani incontro Meloni-sindacati: sul tavolo inflazione, riforma delle pensioni e flat tax
di Fausto Caruso
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Martedì 8 Novembre 2022, 17:25

Meloni sindacati - «Prima di arrivare a delle mobilitazioni credo che ci sia bisogno di chiedere al governo di fare il proprio mestiere, ma è evidente che se non dovessero esserci delle risposte decideremo tutte le iniziative necessarie». Sono le dichiarazioni battagliere del segretario della Cgil, Maurizio Landini, in vista dell'incontro di domani con la premier Giorgia Meloni, a cui parteciperanno anche il leader di Cisl e Uil, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri. Saranno le prime contrattazioni con le parti sociali del nuovo esecutivo e i temi caldi sul tavolo non mancano, con la manovra economica sullo sfondo.

Governo, Meloni convoca i sindacati: sul tavolo pensioni, cuneo fiscale ed extraprofitti

Inflazione e pensioni

L'argomento che più preoccupa sindacati e lavoratori è l'inflazione galoppante che si attesta già al 12,9% su base annua e divora il potere di acquisto dei salari. I sindacati vorrebbero un intervento deciso del governo ma è proprio il dato sull'inflazione così alto che lega le mani all'esecutivo, perché gran parte delle risorse saranno così drenate dall'adeguamento delle pensioni ai prezzi correnti, una modifica che prevede un correttivo esattamente proporzionale all'inflazione per gli assegni pensionistici che ammontano fino a 4 volte il limite di legge, al 90% fino a 5 volte e del 75% per le pensioni più ricche. Allo stato attuale l'adeguamento assorbirebbe 23 dei circa 40 miliardi totali che dovrebbero essere messi disposizione per la legge di bilancio 2023, a meno che Meloni non decida di ridurlo per i redditi più alti, mentre gran parte del resto servirà a contrastare il caro bollette. Landini invece ha ben chiaro dove reperire i fondi per aumentare il potere d'acquisto: «bisogna andare a prendere le risorse dagli extra-profitti (quelli realizzati dalle imprese energetiche grazie all'aumento dei costi dell'energia, ndr) e bisogna redistribuirli nelle tasche dei lavoratori, dei pensionati e anche per aiutare quelle imprese che anziché chiudere possono lavorare».

Taglio cuneo fiscale, Bonomi: serve intervento

Le pensioni avranno poi un capitolo a parte, visto che a fine anno scadrà quota 102 e senza ulteriori interventi si tornerebbe in automatico alla Legge Fornero, che prevede l'uscita dal lavoro a 67 anni e 10 mesi a meno che non si siano già raggiungi 42 anni e 10 mesi di contributi. La proposta della Lega sul tema è Quota 41, ovvero la possibilità di andare in pensione con 41 anni di contributi, magari fissando un limite minimo di età che potrebbe essere sui 61 anni, andando quindi a configurare una specie di nuova quota 102, da accompagnare a incentivi per chi invece decide di restare. Cisl e Uil sono però contrari all'inserimento di nuove quote e preferirebbero un sistema che permettesse d lasciare il lavoro in maniera più flessibile a partire dai 62 anni, modulando l'assegno in base all'età e agli anni di contribuiti. Tra i punti fermi anche il prolungamento di opzione donna, la possibilità per le lavoratrici di andare in pensione a 58 anni (59 se autonome) con almeno 35 di contributi, e Ape sociale, l'anticipo pensionistico per il lavoratori che hanno almeno 63 anni.

Cuneo fiscale

Capitolo fisco. Uno dei cavalli di battaglia della campagna elettorale del centrodestra è stata la flat tax al 15%, che il governo pare intenzionato ad applicare a tutti i lavoratori autonomi con redditi fino a 85mila euro.

Una misura che però non piace ai sindacati. «Noi siamo contrari alla flat tax e lo diremo anche domani nell'incontro con il Governo, perché in un Paese che ha 120 miliardi di evasione fiscale il tema fondamentale è come si combatte questa evasione fiscale», sono ancora le parole di Landini pronunciate a margine dell'evento «La Liguria al lavoro», rilanciando una riforma delle tasse in senso progressivo così da premiare i redditi più bassi. Sul tema è intervenuto anche il presidente di confindustria Carlo Bonomi, che ha chiesto un intervento shock che abbassi di 5 punti un cuneo fiscale che in Italia pesa per il 46,5%. Il tempo è poco e i soldi ancora meno e le discussioni andranno avanti serrate nei prossimi mesi.

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