Angelo De Mattia
Angelo De Mattia

Oltre la Nadef/ L’alleanza per uscire dalla palude

di Angelo De Mattia
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Lunedì 7 Novembre 2022, 00:36

Che ciò che non è compreso nella Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza (Nadef) possa determinare una convergenza - un esponente confindustriale ha parlato di alleanza - tra il mondo dell’impresa e quello del lavoro per proporre al governo una serie di misure, a cominciare dall’intervento sul cuneo fiscale, può appartenere a certi automatismi, ma richiama pure, sebbene in un contesto completamente diverso, la “concertazione” promossa da Carlo Azeglio Ciampi nel 1993. 


Di essa restano valide le ragioni di fondo, con l’importanza di operare pure oggi per uno schema trilaterale formato da imprese, sindacati e governo. A quel tempo la concertazione si doveva sviluppare nel quadro di una politica di tutti i redditi, con azioni coerenti delle politiche di bilancio, economica e monetaria; oggi la convergenza va ricercata nel quadro delle normative europee in corso di riforma, ma anche valorizzando l’applicazione del principio di sussidiarietà, senza che ciò comporti intenti neocorporativi, dunque nel rispetto del ruolo del Parlamento. 


Il contesto generale mantiene la sua straordinarietà con gli impatti della guerra contro l’Ucraina, l’inflazione, le conseguenze della pandemia, la crisi energetica, le vicende geopolitiche con l’indeterminatezza dei loro riflessi, inclusi quelli delle elezioni di mid-term che si terranno domani negli Stati Uniti.  Per non dire dell’ulteriore aumento dei tassi di riferimento da parte della Bce, preannunciato in previsione della riunione del Consiglio direttivo del 15 dicembre, in continuità con una linea che trascura l’esigenza di un raccordo con la politica economica nonché della crescita, e rischia di imitare anche il ritmo degli aumenti dei tassi americani, nonostante le critiche di autorevoli componenti il vertice dell’Istituto. 


Nella Nadef non è compreso, come accennato, l’auspicato intervento sul “cuneo” che, nella proposta della Confindustria, dovrebbe essere ridotto per due terzi a favore dei lavoratori e per un terzo a favore delle imprese, mentre i sindacati, in un primo approccio, chiedono l’intera attribuzione al lavoro.  Se poi si hanno presenti le promesse della campagna elettorale, si osserva del pari che non sono inclusi nella Nota - che prevede per il 2023 la concentrazione nell’energia dei programmati 21 miliardi - la flat tax, la Quota 41 per le pensioni, la riduzione delle imposte sui premi di produttività, lo stralcio delle cartelle esattoriali, il controverso intervento sul reddito di cittadinanza. 


Non è facile immaginare che queste misure si possano attuare solo agendo all’interno dei relativi settori, incidendo sulla spesa con una nuova spending review, e/o sull’entrata rilanciando, tra l’altro, una nuova “voluntary disclosure” per la regolarizzazione del contante, con i problemi che comporta, e rafforzando la tassa sugli extra-profitti energetici; mentre l’attenzione al debito non può allentarsi e la crescita stimata del Pil (0,6%) per il prossimo anno è ben più elevata di quella rilasciata da altri autorevoli previsori.  Se si hanno presenti le esigenze da un lato di misure per l’adeguatezza dei salari, ma anche la situazione dell’occupazione nonché delle disuguaglianze e della povertà, e, dall’altro, la necessità di prevenire la caduta del tessuto industriale sotto i colpi della crisi, allora torna essenziale la citata concertazione riveduta e adeguata al nuovo contesto. 


Occorrerà selettività e definire priorità, nell’ambito di un programma organico di politica economica e industriale chiaro e verificabile nell’attuazione.

Ma vi è la parte fondamentale che spetta all’Unione Europea - a cominciare dai prezzi dell’energia - senza la quale nel perdurante “stato di eccezione” potrebbero valere poco le misure nazionali e le innovazioni nei rapporti con il governo. Aiutarsi perché si sia aiutati dall’Unione è essenziale, ma vale anche il reciproco: l’essere cioè aiutati dall’Unione in una fase eccezionale e, in particolare, per l’energia, perché ci si possa validamente aiutare.

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